CINQUE ANNI FA, IL 14 AGOSTO 2004, MORIVA INUTILMENTE IN CARCERE IL SINDACO DI ROCCARASO CAMILLO VALENTINI
Pochi mesi fa un’altra perizia ordinata dal Consiglio di Stato ha dimostrato i rischi esistenti per la pubblica e privata incolumita’.
Non basta che le sentenze della magistratura abbiano dimostrato l’innocenza di Camillo Valentini e che egli non ha commesso mai nessun reato: nessun falso e nessun abuso (in concorso con Macera v. Trib. Aquila 20/6/03 – Corte Appello L’Aquila 2/3/05) oppure in concorso con Lepidi e Nori (v. Trib. Aquila 17/10/02) e nemmeno in concorso con Nicolino D’Amico (v. Gup Sulmona 29/6/06) oppure Giovanni D’Amico (v. Trib. Sulmona 25/9/08) e neppure con in concorso con Rucci e Oddis (v. Gup Sulmona 1/12/03) e che egli non ha commesso nessuna concussione (in concorso con Rienzi v. Gup Sulmona 21/11/07 – Cassaz. 12/5/09 – Gip Roma 4/2/09) e nessuna concussione nemmeno in concorso con De Lipsis (v. Trib. Sulmona 14/11/07 – Gip Lanciano 19/6/07 – Gup Trento 6/3/08).
E’ necessario che risulti a tutti chiaro il significato e gli scopi che si volevano raggiungere con le denunce presentate contro di lui e la persecuzione giudiziaria imbastita per anni contro il sindaco Valentini.
A settembre il Tribunale di Campobasso processa l’ispettore di Polizia dello S.C.O. di L’Aquila che condusse tutte le indagini, nonostante la madre fosse in conflitto con la famiglia Valentini e con il comune di Roccaraso per le cause di sfratto avviate nei suoi confronti.
Intanto il palazzo maledetto è inagibile ma la Procura di Sulmona non lo sequestra e lo lascia abitare come se niente fosse: per questo un nuovo esposto al Consiglio Superiore della Magistratura e’ partito ieri.
Il sette settembre nella sala del consiglio comunale Valentini sara’ ricordato e le nuove iniziative per punire i malfattori che lo accusarono ingiustamente saranno illustrate da tutti i relatori.
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