8 Marzo 2007

Chiusura all`una con deroga

Chiusura all`una con deroga
L`assessore Modonesi: quasi tutti sono stati d`accordo
STREET BAR Il Codacons annuncia ricorsi

“Il clima ora è sereno“. Tutti vogliono lasciarsi alle spalle le accuse e le polemiche dei giorni scorsi, con codazzo di minacce e denunce. Sugli street bar, però, l`accordo generale non c`è. “Dieci sì e un no“ è il bilancio dell`assessore alle Attività produttive dopo l`incontro di ieri con le associazioni (commercianti, sindacati, artigiani, consumatori). Ma il Codacons annuncia ricorsi ed esposti e mentre l`assessore Aldo Modonesi incassa un plauso pressochè generale Alessandra De Rosa, nella doppia veste di rappresentante del Codacons e del Comitato residenti, attacca senza mezzi termini il sindaco: “Non ci ha mai considerato“. L`incontro ha visto seduti attorno allo stesso tavolo Ascom, Confesercenti, Cna, Confartigianato, Cgil, Cisl e Uil e le associazioni consumatori (Federconsumatori, Codacons, Adoc e Adiconsum). Modonesi, alla fine, ha annunciato che “entro un paio di settimane il provvedimento potrebbe essere portato all`attenzione della giunta, aspettiamo l`espressione di un parere formale da parte delle organizzazioni consultate“. Ma è chiaro che l`assessore considera il rendez-vous di ieri una sorta di via libera al documento che regolamenta una attività cresciuta in modo considerevole negli ultimi anni. Per le deroghe notturne, precisa, si esprimerà ogni volta un`apposita commissione. “Siamo in linea – dice – col resto della Regione, non si può imbrigliare un`intera categoria per colpa di qualche trasgressore. E per l`impatto acustico non basterà una semplice autocertificazione, ci vorrà un parere qualificato“. Alessandra De Rosa controbatte: “Chiudere all`1 con la possibile deroga alle 2 significa fra una cosa e l`altra avere la gente sotto casa fino alle 3-4 di notte; a Ferrara manca la zonizzazione acustica e questo impedisce di tutelare alcune aree della città; poi ci sono le insonorizzazioni dei locali che troppo spesso risultano inadeguate. E` chiaro che agiremo in sede amministrativa e penale“. Picci (Adiconsim) definisce la normativa un “sistema chiaro, non discrezionale. Non chiediamo ulteriori investimenti ai locali, se c`è un problema di schiamazzi è un problema di ordine pubblico“. I sindacati ribadiscono che “queste attività sostengono il centro storico e l`occupazione, non si può castigare un`intera categoria se qualcuno non rispetta le regole“.

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