Chiesto l`intervento delle prefetture di Catania e Messina per ripristinare l`ordine pubblico
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fonte:
- La Nazione
SE L`INCONTRO di oggi a Palazzo Chigi tra il ministro Alessandro Bianchi, il sottosegretario Enrico Letta, e i camionisti non sortirà alcun risultato utile, e se quindi lo sciopero nel settore dell`autotrasporto continuerà, non soltanto le consegne natalizie subiranno ritardi pesantissimi e gli scaffali di negozi e supermarket restaranno vuoti, ma si temono danni irreparabili per l`economia nazionale nel suo complesso e, in particolare, per i generi deperibili della produzione agroalimentare. Basti pensare che lo stop dei Tir costerà almeno cinque miliardi di euro al giorno all`economia del Paese. Anche per questo la Coldiretti siciliana ha invocato “un intervento del Governo nazionale che allerti la Protezione civile e, se occorre, l`Esercito per garantire il trasporto delle merci deperibili“. Da Sud a Nord: Unindustria Treviso, l`associazione che raccoglie le imprese della provincia, ha sollecitato “un immediato intervento“ dei prefetti veneti “per consentire, pur nel rispetto dei diritti di chi protesta, di ristabilire una normale circolazione“ poichè “il sistema economico risulta particolarmente colpito da questa azione con ritardi e perdite economiche rilevanti“. In campo sono scese anche le associazioni di consumatori. Il Codacons ha chiesto l`intervento delle prefetture di Catania e Messina per ripristinare l`ordine pubblico e permettere lo sgombero delle principali arterie di comunicazione, tra cui il blocco dello Stretto, e l`Adiconsum ha messo in guardia perché il fermo nazionale dei Tir “rischia di essere strumentalizzato per giustificare ulteriori aumenti dei prezzi“. Ieri sera, erano circa 1.600 i Tir bloccati nelle aree di sosta della provincia di Imperia e la barriera autostradale dell`A10, a Ventimiglia. L`allarmante dato, della società Autostrada dei fiori, è stato comunicato dalla polizia stradale, presente all`ex valico con nove pattuglie per garantire l`ordine pubblico. Numerosi i Tir che vengono bloccati in ingresso e uscita dall`Italia. Molti anche quelli stranieri che vengono invitati a non proseguire e a fermarsi per aderire alle ragioni della protesta scatenata dalle associazioni di categoria. Nelle stesse ore a Fiano Romano molti autotrasportatori si preparavano a passare la notte sulle carreggiate. SE LE COSE non cambieranno, insomma, saranno guai seri. Tanto per cominciare, tutti gli automobilisti rischieranno di restare a secco perché è probabile che già da domani i distributori rimangano senza un goccio di benzina. L`allarme è stato lanciato da Roberto Di Vincenzo, segretario generale della Fegica-Cisl, che ha spiegato: “Siamo al limite delle scorte. La situazione si farà pesante già da oggi, specialmente per chi usa l`autostrada per lavoro“. Ma l`esauroimento delle scorte potrebbe arrivare mercoledì: se non ci sarà benzina, non ci saranno camionisti al lavoro. Nemmeno quei pochi che non incrociano le braccia. Di conseguenza, migliaia di tonnellate di frutta e verdura rischieranno di marcire nei campi, nei magazzini o nei mercati generali completamentre bloccati dallo sciopero dei trasporti, e dalla mancanza di carburante, che impedisce anche ai prodotti alimentari di essere distribuiti sul mercato. LA COLDIRETTI, la Cia e la Confagricoltura non hanno dubbi: ci saranno milioni di euro di perdite per i prodotti agricoli e alimentari che potrebbero venire a mancare sugli scaffali. A essere particolarmente danneggiati saranno i prodotti più deperibili come il latte, la farina e gli ortofrutticoli. Negli allevamenti lo stop dei Tir potrebbe presto avere riflessi negativi nella disponibilità dei mangimi necessari all`alimentazione degli animali. A rischio è anche la distribuzione delle specialità tradizionali del Natale. L`Unione nazionale dell`avicoltura non ha nascosto di essere seriamente preoccupata per le conseguenze del blocco sulla fornitura di carni fresche di pollame e uova verso gli impianti di macellazione e confezionamento. In caso di mancata consegna, da oggi gli avicoltori saranno costretti a bloccare le loro attività.
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