Chiesto l’accesso agli atti
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fonte:
- Il Quotidiano del Sud
di GIANLUCA PRESTIA SULLA questione della graduatoria dell’asilo comunale è intervenuto anche il Codacons di Vibo che ha presentato richiesta di accesso agli atti e contestualmente ha chiesto che si predisponga un tavolo tecnico partecipato affinché anche la collettività possa esser chiamata a discutere di aspetti essenziali per l’erogazione del servizio. A parlare è il referente territoriale dell’associazione a, l’avvocato Claudio Cricenti, il quale evidenzia che in relazione all’avviso dell’1 settembre scorso, in rapporto al precedente, pur in presenza di una tendenziale sovrapposizione dei due Bandi, «sembrerebbero emergere delle interpretazioni dell’ultimo avviso tali da mettere in rilievo una possibile violazione dei principi di non discriminazione e di continuità. Nello specifico ciò che si vuole sottoporre all’attenzione dell’Amministrazione comunale è l’esigenza certamente condivisa – che il Bando non determini situazione di pregiudizio e discriminazione e possa rischiare di subire le conseguenze derivanti da possibili azioni giudiziarie da parte di chi si sentirà ingiustamente escluso. Proprio al fine di evitare tale evenienza e certi che la Pubblica amministrazione vorrà cogliere il nostro contributo collaborativo e partecipativo si evidenzia da subito che dalla mera sovrapposizione dei due documenti si evince una situazione di apparente illogicità e diversità di trattamento tra le famiglie che aspirano alla conferma dell’assegnazione dei posti ai propri figli e le nuove assegnazioni. Ed invero, visionando l’ultimo bando – in confronto con il precedente – sembra emergere che per i “confermatari” siano richiesti requisiti cumulativi della residenza e del lavoro di entrambi i genitori, mentre per i nuovi iscritti i criteri sarebbero alternativi: residenza o lavoro di uno dei genitori». Cricenti rileva, quindi, come l’avviso sembri «prospettare un’interpretazione che, pur dichiarando il rispetto del principio di continuità, rischierebbe di farlo degradare nell’evenienza che si desse un’interpretazione del bando in forza della quale paradossalmente un precedente assegnatario sol perché uno dei due genitori non lavori più nell’ambito vibonese, finirebbe per non potere essere confermato e paradossalmente veder attribuito quel posto ad un nuovo iscritto per il quale varrebbe il criterio alternativo secondo cui diverrebbe sufficiente che anche solo uno dei due genitori lavori a Vibo. In sostanza, anche alla luce delle notizie stampa, per le quali si chiede una precipua presa di posizione istituzionale, sembrerebbero esserci alcune “anomalie”o «irregolarità vere e proprie», nell’avviso pubblicato dall’Ente».Da qui, pertanto, la richiesta del Codacons al Comune a dare al bando «quell’interpretazione finalizzata ad assicurare il rispetto dei principi di continuità didattica e non discriminazione e, quindi, anche nel rispetto delle condizioni previste dal regolamento distrettuale, con riguardo all’impegno ad assicurare la “conferma all’iscrizione agli anni successivi per i bambini che già frequentavano”». In un’ottica «collaborativa», il sodalizio chiede l’istituzione di un tavolo tecnico finalizzato ad una «disamina della maggiori criticità e salvaguardare la continuità didattica e il principi di non discriminazione ed ampia partecipazione ma anche le sorti di un bando che deve essere finalizzato in via esclusiva a predisporre la miglior offerta formativa e didattica in favore dei piccoli utenti». Ulteriore richiesta avanzata è quella di accesso di tutti i documenti idonei a render noti «atti inerenti la procedura e l’istruttoria prodromica alla stesura del bando, eventuali osservazioni, indagini territoriali ecc; dei documenti dai quali si possano ricavare gli atti presupposto e gli elementi motivazionali che hanno indotta la Pubblica amministrazione a regolamentare le modalità di conferma dell’iscrizione rispetto le nuove iscrizioni; e dell’incartamento inerente le procedure di valutazione delle domande, delle graduatorie provvisorie e definitive, nonché dei verbali di disamina delle domande e degli atti di formazione delle graduatorie. Infine, si chiede la visione dei documenti relativi alle dichiarazioni circa l’assenza di situazioni di conflitto ed ai fini della trasparenza ed anticorruzione. Trattandosi di istanza avanzata con spirito partecipativo, collaborativo e cooperativo per la tutela della trasparenza e buon andamento, si ribadisce l’interesse a che della questione si predisponga un tavolo tecnico partecipato affinché anche la collettività possa esser chiamata a discutere di aspetti essenziali per l’erogazione del servizio di guisa che si dichiara la disponibilità a consultare tali documenti anche per il tramite di predetto tavolo tecnico da predisporre, nel rispetto delle norme anticovid, anche mediante webinar», ha concluso l’avvocato Cricenti.
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