11 Agosto 2019

Che stangata se sale l’Iva:1.200 euro a famiglia

Dalla colazione al mattino, alla messa in piega dal parrucchiere, alla spesa al supermercato: i rincari dei listini in caso di ritocco dell’ Iva toccheranno numerosi prodotti di uso quotidiano e – se scattassero le clausole di salvaguardia – l’ aggravio per ogni famiglia nel biennio sarebbe di circa 1.200 euro. Uno dei principali effetti della crisi di governo è, infatti, il rischio che scatti l’ automatismo previsto per salvare i conti dello Stato, con l’ aumento dei gettito per lo Stato per 23 miliardi nel 2020 e 27 nel 2021.A fare i conti in dettaglio su ciascun prodotto è il Codacons, che ricorda che le clausole prevedono anche gli incrementi delle accise sui carburanti con un gettito stimato dalla Legge di bilancio pari a 400 milioni di euro all’ anno, con conseguenti effetti negativi sui listini dei beni trasportati su gomma. Con l’ aggravio dell’ aliquota al 26,5% mezzo chilo di caffè passa da 6,40 a 6,64 euro, il dentifricio da 2,70 a 2,80 euro, la lavanderia dal 4 a 4,15 euro, uno smartphone da 799 a 828 euro e in proporzione costerà di più anche andare a farsi una messa in piega o un taglio di capelli dal parrucchiere. Portando l’ aliquota intermedia al 13% la pizza Margherita da 6,85 passa a 7,04 euro, il caffè al bar da 90 a 93 centesimi, la bolletta della luce di un anno da 552 euro 567 euro. «I rincari dei listini in caso di ritocco dell’ Iva toccheranno ogni aspetto della nostra vita – osserva il presidente dell’ associazione dei consumatori Carlo Rienzi – Costerà di più svegliarsi e fare colazione al bar o in casa, ma anche lavarsi il viso e i denti, prendere la macchina per andare a lavoro, mangiare un tramezzino al bar, andare dal parrucchiere o portare un abito in tintoria, pagare le bollette o trascorrere una serata al cinema o in pizzeria».

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