Cessione del quinto, attenti alle trappole
-
fonte:
- Lastampa.it
sandra riccio La crisi che sta vivendo il Paese ha portato a un’impennata della «cessione del quinto», il prestito che viene trattenuto direttamente dalla busta paga (o dalla pensione). Secondo quanto rilevato dall’analisi congiunta di Facile.it e Prestiti.it, nel 2020 le richieste sono aumentate del 12,5%.
In genere la cessione del quinto offre tassi più favorevoli. E’ però anche uno degli strumenti con più sentenze su costi e pratiche ingiustificate. Ecco le trappole da evitare.
Come funziona la cessione del quinto
Si tratta di una particolare forma di prestito personale rivolta ai dipendenti pubblici e privati con un contratto di lavoro a tempo indeterminato e ai pensionati. In questo finanziamento le rate vengono trattenute direttamente dalla busta paga (o dalla pensione lavorativa) e l’importo di queste non può superare un quinto dello stipendio netto mensile.
Sebbene sia una formula normalmente riservata a chi ha un lavoro a tempo indeterminato, alcune società di credito concedono questo prestito anche a chi ha un tempo determinato o a progetto, a condizione che il debito venga estinto non oltre la scadenza del contratto.
Per ottenere la cessione del quinto normalmente non sono richieste garanzie supplementari perché, da un lato, il finanziamento è già garantito dal Tfr maturato dal richiedente, dall’altro viene sempre sottoscritta un’assicurazione obbligatoria che tutela dal rischio vita e dalla perdita di lavoro e che copre la parte del finanziamento eccedente il Tfr. «Proprio in virtù delle sue caratteristiche, la cessione del quinto è un finanziamento che viene concesso con maggiore facilità e ha spesso tassi di interesse più contenuti rispetto alle altre tipologie di prestito» spiegano da Facile.it.
Le trappole da evitare
Per fare la scelta, come prima cosa occorre valutare bene i vari costi accessori, diversi dal tasso d’interesse. E’ qui che si nascondono le insidie. Per fare un esempio, lo scorso dicembre il Tribunale di Sassari ha condannato diverse società finanziarie perché applicavano voci di spesa immotivate. Secondo i giudici, i contratti della cessione del quinto, con cui queste società accordavano finanziamenti anche fino a 30 mila euro, venivano caricati con commissioni e voci di spesa illecite all’origine e del tutto ingiustificate. A far salire fino al 12% la voce Taeg erano generiche spese di istruttoria riportate anche 3 o 4 volte nella stessa pratica, rischio di ritardo dei pagamenti, e altri costi ritenuti immotivati. Costi che alla fine arrivavano a toccare anche 11mila euro, a fronte di un prestito tra i 20mila e i 30mila euro.
«Il primo consiglio per chi vuole chiedere un prestito tramite cessione del quinto è di rivolgersi sempre a operatori seri e affidabili, conosciuti e riconoscibili – spiega Giovanni Scarascia Mugnozza, responsabile prestiti di Facile.it -. Prima di decidere quale prodotto accettare, è bene confrontare le offerte di più finanziarie così da scegliere quella più adatta. Ai fini di una corretta comparazione, inoltre, è fondamentale non limitarsi a guardare il Tan (Tasso annuo nominale) ma utilizzare come parametro di riferimento il Taeg. Questo indice, che per legge deve essere indicato nei contratti, sintetizza il costo complessivo annuo del finanziamento e tiene in considerazione non solo il peso degli interessi, ma anche quello dei costi accessori. Un parametro che diventa quindi particolarmente importante in funzione della cessione del quinto visto che, in questa tipologia di prestito, le spese accessorie, come ad esempio la copertura assicurativa obbligatoria, possono incidere a volte anche significativamente sul costo finale dell’operazione. In questo senso l’aiuto di un consulente potrebbe essere fondamentale, non solo per fare scelte consapevoli, ma anche per evitare brutte sorprese e rischi di sovraindebitamento».
Le polizze e l’estinzione anticipata
Non tutti sanno che estinguendo anticipatamente la cessione del quinto è possibile recuperare parte delle spese accessorie sostenute. E’ il caso, per esempio, dell’assicurazione vita obbligatoria. Se è stata pagata in un’unica soluzione all’inizio del finanziamento, questa deve essere rimborsata per la parte del premio non goduto. Attenzione però perché, in alcuni casi, la richiesta di rimborso deve essere avanzata esplicitamente. «E’ questo un altro aspetto su cui tenere l’attenzione alta – dice il Codacons -. Questi costi non vengono mai interamente restituiti all’utente e rimangano alla banca o alla finanziaria». L’associazione di consumatori mette in guardia anche dalle tante commissioni bancarie e di intermediazione che non sempre vengono illustrate in modo chiaro al cliente, e a volte sono letteralmente tenute nascoste.
Attenzione alle penali
Occorre sapere che la cessione del quinto, al pari dei prestiti personali, può essere estinta in qualunque momento prima della naturale scadenza del contratto. In caso di estinzione, sarà necessario versare l’importo a debito residuo e, se prevista dal contratto, pagare la penale di estinzione anticipata, che anche per questa tipologia di prestito può essere al massimo pari all’1% del capitale residuo.
-
Sezioni:
- Rassegna Stampa
-
Aree Tematiche:
- BANCA
- ECONOMIA & FINANZA
-
Tags: Cessione del quinto, finanziamenti, prestiti