Certificazione energetica Ue, Codacons: “120 miliardi il costo per i cittadini”
-
fonte:
- laNazione.it
Roma, 11 dicembre 2021 – La proposta della Commissione europea di impedire la vendita o l’affitto di case con classe energetica bassa ha provocato una pioggia di critiche da parte delle associazioni dei consumatori. La più critica è Codacons, che stima per i cittadini un costo complessivo per gli interventi di riqualificazione pari a circa 120 miliardi di euro in 10 anni. In base ai dati forniti da Enea, in Italia 1 immobile su 3 rientra in classe energetica “G” e di conseguenza, se passasse la proposta dell’Ue, non potrebbe essere né venduto né affittato se non sottoposto a lavori di efficientamento energetico. In totale, sarebbero almeno 16 milioni le abitazioni coinvolte.
“Una spesa insostenibile per milioni di famiglie italiane – afferma il Codacons – che da un lato farebbe schizzare alle stelle i prezzi degli immobili, dall’altro aprirebbe contenziosi di natura legale: si pensi al caso di chi eredita un immobile, o ai condomini dove abitano più persone che dovranno trovare un accordo sui lavori da eseguire”.
“Chiediamo al Governo italiano di attivarsi per bloccare una misura che rappresenta sotto ogni punto di vista una follia”, sottolinea il presidente del Codacons, Carlo Rienzi. “In caso contrario, saranno inevitabili i ricorsi del Codacons per conto dei proprietari di immobili contro un provvedimento che si pone in netto contrasto con la Costituzione Italiana, e che è destinato a decadere davanti alla giustizia”.
Altroconsumo, che chiede “incentivi facilmente accessibili” fa notare che “a oggi non sappiamo se realmente la Ue imporrà un divieto di vendita e di locazione per le case ‘inadeguate’, ma quello che è certo è che la spesa per avere edifici più sostenibili non deve gravare sulle tasche dei cittadini, per molti dei quali la casa rappresenta l’unico patrimonio o fonte di reddito”. Secondo Altroconsumo, inoltre, “i proprietari devono poter vendere e affittare gli immobili semplicemente presentando la certificazione dello stato di fatto in cui si trova l’immobile al momento della vendita o della locazione; spetterà poi all’acquirente fare i lavori approfittando degli incentivi”. Necessaria, inoltre, “una strategia chiara e non proroghe all’ultimo minuto o continui cambiamenti regolatori tecnici e fiscali ad ogni legge di bilancio”.
-
Sezioni:
- Rassegna Stampa
-
Aree Tematiche:
- ECONOMIA & FINANZA
- ENERGIA