15 Dicembre 2013

Cenere di Grande Fratello

Cenere di Grande Fratello

M a fanno ancora il Grande Fratello?” è stata la prima reazione sul web alla notizia del rogo che l’ altroieri notte a Roma, negli studi di Cinecittà, ha distrutto i 1700 metri quadri arredati della casa – piscina compresa – della trasmissione, la cui tredicesima edizione sarebbe dovuta ripartire in gennaio. Niente panico, però, aspettando di capire se si tratta di un incendio doloso: dalle prime verifiche sembra che il quadro e l’ impianto elettrico fossero funzionanti e che un relè malfunzionante fosse stato, per questo, disattivato. Ma se la Città della scienza può aspettare, la Casa del Grande Fratello no. “I tempi saranno rispettati”, ha assicurato l’ ad di Cinecittà Giuseppe Basso, dopo una riunione con una preoccupatissima Endemol (la società che produce il programma). La quale forse, però, avrebbe dovuto approfittare dell’ avvertimento mandato dall’ alto, del monito a non tentare di resuscitare un defunto. Non è solo questione di ascolti, anche se si è passati dal 59,97% di share della prima finale, nel 2000, al 20,02% nel 2012. Proprio come la tv generalista, il Grande Fratello, reality per il quale l’ unica condizione di accesso è essere comuni mortali, è morto culturalmente, se così si può dire, spiazzato dai reality delle competenze. Cuochi e cantanti, artisti e scrittori. La pagina dove appaiono i volti dei partecipanti alle varie edizioni, e da dove ormai puoi mandare il video col provino e firmare il consenso, quasi come una pratica burocratica, sembra il sito di Chi l’ ha visto. Di sicuro è impossibile dimenticare la prima edizione, quella con Pietro Taricone, tragicamente scomparso nel 2010, la gatta morta Marina La Rosa, Roberta Beta, Salvo il piazzaiolo e il mitico Ottusangolo bersagliato dalla Gialappa’ s. Allora chi entrava era un fico – oggi i gieffini sono un po’ sfigati, magari ultraquarantenni con figli – la conduzione chic era di Daria Bignardi, la gente seguiva la diretta delle stanze dal portale Jumpy, la guardie del corpo dovevano fermare gli assalti a Taricone&co. nei tour in discoteca e c’ era pure la rivista ufficiale con le interazioni astrali dei concorrenti. Del GF2 ricordi Mascia Ferri col suo sexy calendario, del GF3 – quando la conduzione passò a Barbara D’ Urso, le pareti della casa si fecero di vetro e Sky fece pure un canale dedicato – la ruspante Floriana, del GF4 la coppia di sposini Katia e Ascanio. Arrivi arrancando al del Gf5 ricordando vagamente i connotati di Jonathan (mentre già gli ascolti scendevano dal 37% di media del primo anno al 30% di share, per poi precipitare al 17,40% all’ ultima edizione). Dopo ti perdi nelle facce senza nome, tanto che azzeccare i vincitori delle ultime cinque edizioni sarebbe la peggiore domanda che potrebbe capitarti nel Trivial (Sabrina Mbarek, Andrea Cocco, Mauro Marin, Ferdi Berisa, Mario Ferretti ). E dire che gli sceneggiatori – anche se tra Endemol e Canale 5 c’ è stato, negli anni, un braccio di ferro sull’ eccessiva spettacolarizzazione – le avevano provate tutte per alzare l’ audience. Le polemiche, dalle sigarette alle bestemmie, con tanto di eliminazione e grottesco rimborso ai telespettatori del televoto. E poi i padri e figli, il gay, l’ ex seminarista, il cavaliere di Malta, il trans (che aveva scatenato le lungimiranti polemiche del Codacons sul “format obsoleto”), il non vedente, il condannato e il rom arrivato col gommone, che aveva suscitato la soddisfazione di Luxuria. Tutto inutile, dai cambiamenti di arredo – dal confessionale al tugurio, dalla suite al sottomarino – alle correzioni politically correct o ecologiche (i concorrenti che facevano la differenziata). CHE L’ EPOCA del Grande Fratello fosse finita altrove lo hanno capito da tempo. Ad esempio nella patria della trasmissione, in Gran Bretagna. Dove il GF – che all’ epoca dei fasti, nel 2001, fece segnare più votanti di Tony Blair, 15 milioni contro 10, e la cui casa negli Elstree Studios si poteva visitare come fosse un museo – è stato poi chiuso nel 2010 con una semplice frase di Channel Four: “È tempo di voltare pagina”. Qui invece (anche se nel 2001 Silvio Berlusconi spiegava a Famiglia Cristiana di aver cercato di evitare la trasmissione), il Grande Fratello prosegue, sorpassato dai patinati X Factor e Masterchef. Ovvio che sul web i commenti si sprechino (anche se c’ è chi, come Andrea Salerno, invita severamente a pensare a quanti perderanno il lavoro). “Giustizia divina”, “Peccato non fosse iniziata”, ” Viva Nerone”, “Renzi traumatizzato”, “L’ unica cosa da spegnere era la tv”. Ma il più lungimirante è sicuramente Flavio: “La casa del Grande Fratello distrutta? Fate un reality di muratori mentre la ricostruiscono”. Tempo di talent, appunto.
di elisabetta ambrosi

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