24 Settembre 2020

Catania, truffa all’ Asp asse medici-farmacisti

l’ inchiesta. svolta dopo quattro anni di indagini partite da adrano: sono dieci gli indagati per un giro di false e compiacenti prescrizioni
Gaetano RizzoCatania. Ai carabinieri del Nucleo Antisofisticazioni di Catania quelle confezioni di medicine ancora integre ma prive delle cosiddette “fustelle”, circa duemila, accantonate rispetto alle altre, avevano destato più di un sospetto. Erano gli ultimi giorni del 2016 e la circostanza, rilevata all’ interno di una farmacia di Adrano, imponeva un approfondimento che, poi, nella giornata di ieri, ha condotto alla sospensione di due medici di Medicina generale dall’ esercizio della professione sanitaria, indagati assieme ad otto farmacisti, tutti accusati di truffa aggravata in concorso. Questo il bilancio di una lunga attività di indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Catania e condotta dai militari del Nas di Catania, nell’ ambito dell’ azione di contrasto rispetto alle attività illecite riguardanti la prescrizione di farmaci a carico del Servizio sanitario regionale. Il 27 dicembre del 2016 il maxisequestro di farmaci per un valore di circa 20mila euro, privi del bollino adesivo che il farmacista rimuove per applicarlo alla ricetta medica esibita dal cliente, al fine di ottenere il rimborso da parte dell’ Azienda sanitaria provinciale competente per territorio. Attraverso successive verifiche condotte dai Nas assieme alla Commissione di vigilanza farmaceutica dell’ Asp di Catania, furono scoperte oltre 200 ricette mediche irregolari, frutto di false prescrizioni farmaceutiche effettuate in varie zone della provincia etnea e nel mirino dello speciale Nucleo dei militari dell’ Arma finirono due medici generici, accusati di avere rilasciato le prescrizioni fittizie intestate ad ignari pazienti e gestite da farmacisti compiacenti i quali, alla fine del ciclo delittuoso, ottenevano l’ indebito rimborso da parte del Servizio sanitario regionale. Questi ultimi, inoltre, in alcuni casi, ostacolavano il commercio di determinate specialità medicinali provenienti da specifici canali distributivi. Una truffa di particolare rilevanza quella articolata durante il lungo periodo preso in esame dal Nucleo Antisofisticazioni di Catania, la cui consistenza ammonterebbe ad un paio di milioni, «soldi sottratti a utenti della Sanità, danni per i cittadini», affermano dal Codacons attraverso una nota nella quale si legge anche che «episodi di questo tipo non danneggiano solo le casse della regione, ma tutti i cittadini siciliani. I soldi sottratti indebitamente al Servizio sanitario finiscono per ridurre la quantità e la qualità dei servizi resi agli utenti, con un generale impoverimento del livello della sanità in Sicilia. Pertanto, se si arriverà ad un processo verso i responsabili della truffa, il Codacons – conclude il comunicato diffuso – si costituirà parte civile in rappresentanza della collettività danneggiata». E la serie di controlli eseguiti dai carabinieri del Nucleo Antisofisticazione sul fronte delle farmacie mira proprio a scongiurare fenomeni illeciti nell’ erogazione dei servizi sanitari che, indirettamente, vanno ad incidere sulle tasche di tutti i contribuenti. Un’ azione che, talvolta, come nel caso specifico, richiede anche tempi lunghi, ma alla fine scattano inesorabili i provvedimenti di carattere giudiziario.

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