Cassintegrati e precari Lavoratori, -2,4 miliardi “Consumi giù del 23%”
ROMA I minori guadagni dei cassa integrati per 2,4 miliardi e l’uscita dei lavoratori precari dal ciclo produttivo comporterà una riduzione dei consumi natalizi che si attesterà al 23%, passando dagli 8 miliardi di euro del 2008 (con una spesa a famiglia di 334 euro) a 6,2 miliardi di euro nel 2009 (pari ad una spesa a famiglia di 258 euro). È quanto affermano i presidenti di Federconsumatori e dell’Adusbef, Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti secondo i quali «la contrazione dei consumi, purtroppo, è ormai un dato di fatto, che ha caratterizzato i mercati per tutto il 2009». Rispetto a tale andamento – secondo i dati dell’Osservatorio nazionale della Federconsumatori – non faranno eccezione nemmeno i consumi natalizi. La riduzione media sarà del 23%, ma cambierà a seconda del settore: toccherà un -35% per abbigliamento e calzature, segnerà un -25% per mobili ed elettrodomestici e un -15 per l’elettronica di consumo. Anche la profumeria segnerà una contrazione del 20%. Meno forte è invece il calo per giochi e giocattoli (-5%) e per gli alimentari (-4%) che però sono due settori chiave del periodo natalizio. «La gravità della situazione si evince dal fatto che saranno intaccati, purtroppo, anche questi settori principe». L’unico settore indenne è quello dei libri. Per questo – secondo le due associazioni dei consumatori – «sarebbe stata fondamentale una detassazione della tredicesima ed una liberalizzazione dei saldi». Ma oltre alle difficoltà della crisi, a segnare questo Natale saranno anche i prezzi, ancora in salita. Lo sostengono Federconsumatori, Adusbef e Adoc. Brindare a Natale, dicono le associazioni, quest’anno costa di più, con il prosecco che rincara del 10% (7,60 euro), il vino da tavola del 7% (5,90 euro) e lo spumante del 5% (15,90 euro). Sale anche il torrone (più 5% a 6,90 euro) e lo zampone (più 3% a 10,20 euro). Diverso il discorso per il dolci tradizionali, panettoni e pandoro. Per le tre associazioni il costo per i cittadini rimane stabile, intorno ai 7 euro. Non è d’accordo invece un altro gruppo di tutela dei consumatori, il Codacons, per il quale i rincari per questi dolci ci sono e arrivano fino al 10%, anche 15 euro per le marche più prestigiose e un prezzo medio di 7,9 euro. Seguono torroni, spumanti, frutta secca e dolciumi vari tutti in aumento. Anche addobbare la casa chiede una spesa maggiore, visto che il prezzo del classico albero di Natale in media sale del 16% (48 euro), stesso rialzo per le tradizionali palline (14,50 euro per 12 pezzi). Più cari anche i regali: bambole, peluche, costruzioni costano circa il 2-3% in più del dicembre scorso; i libri segnano un rimbalzo del 2%, stesso aumento per le borse griffate.
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