7 Marzo 2010

Cassazione: vacanza risarcita se il mare non è come da depliant

Se nella "vacanza tutto compreso" il mare non è limpido e la spiaggia non è pulita come appariva dal depliant promozionale del soggiorno organizzato, allora il tour operator è tenuto a risarcire i danni patrimoniali e lo stress da "vacanza rovinata" a chi ha comprato il pacchetto turistico che non ha mantenuto le aspettative. Lo sottolinea la Cassazione confermando la condanna di Alpitour a rifondere una coppia friulana, Franco G. e Graziella C., per la brutta settimana passata in un hotel di Creta nell’ agosto del 1999. Una sentenza che costituisce un precedente in italia e apre la strada a centinaia di cause analoghe. La storia di Franco e Graziella Arrivati sull’ isola greca, nel ‘ Club Fodele Beach’ , marito e moglie trovano la brutta sorpresa di un spiaggia sporca che affacciava su un tratto di mare inquinato da idrocarburi. L’ opuscolo che pubblicizzava il loro viaggio, invece, riproduceva una spiaggia molto bella e un mare cristallino. Dopo aver protestato con l’ agenzia di viaggio di Pordenone dalla quale avevano acquistato il pacchetto, Franco e Graziella rifiutano la proposta di trasferirsi in un altro albergo in cambio dell’ impegno a non intraprendere alcuna azione risarcitoria. Tornati in Italia citano per danni il tour operator – che inizialmente era Francorosso, poi assorbito da Alpitour – e in primo grado perdono la causa. Ma in appello, dopo più di dieci anni dall’ accaduto , i giudici danno dato loro ragione in quanto, come sottolinea la Terza Sezione Civile della Corte di Cassazione nella sentenza n.5189/2010, "con il contratto avente ad oggetto un pacchetto turistico ‘ tutto compreso’ , sottoscritto dal cliente sulla base di una articolata proposta, spesso basata su un depliant illustrativo, l’ organizzatore o il venditore assumono specifici obblighi, soprattutto di tipo qualitativo, riguardo a modalità di viaggio, sistemazione alberghiera, livello dei servizi ecc., che vanno esattamente adempiuti". La coppia ha così ricevuto 1.163 euro – da rivalutare con gli interessi – come risarcimento delle spese sostenute per spostarsi in una spiaggia pulita e per dispiacere della vacanza rovinata. "Dopo questa sentenza della Cassazione – afferma il presidente del Codacons Carlo Rienzi – le agenzie di viaggio e i tour operator farebbero bene a preoccuparsi e a modificare in fretta i depliant illustrativi in modo che siano assolutamente attinenti alla realtà" . "Ogni anno – prosegue Rienzi – riceviamo migliaia di segnalazioni da parte di turisti italiani ingannati da depliant illustrativi che promettevano condizioni assai diverse da quelle riscontrate nel luogo di vacanza, e diverse cause sono state già vinte dal Codacons dinanzi ai giudici di pace" . Solo nel 2009 il 15% delle segnalazioni ricevute dall’ associazione nel settore vacanze, ha riguardato proprio promesse non mantenute dai cataloghi e depliant dei tour operator.

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