9 Febbraio 2011

Cassazione: Roccaraso, vertici Codacons assolti Non calunniarono i magistrati sulmonesi

SULMONA – E’ un altro, ma non l’ ultimo, capitolo che si chiude sul caso di Camillo Valentini, l’ ex sindaco di Roccaraso morto suicida nel carcere di Sulmona il 16 agosto del 2004: la sesta sezione della Corte di Cassazione ha infatti assolto ieri dall’ accusa di calunnia Carlo Rienzi e Giuseppe Ursini, i rappresentati del Codacons cioè, che avevano accusato i magistrati di Sulmona di aver commesso una serie di omissioni e abusi d’ ufficio nella gestione dell’ inchiesta-fiume di Roccaraso riguardante speculazioni edilizie e non solo, in occasione, tra gli altri, dell’ Abruzzo Ski World Cup. Un’ inchiesta spacchettata in mille rivoli e che, finora, ha visto la condanna (in primo grado) solo di qualche tecnico. Il giudice di Cassazione Francesco Ippolito ha sostanzialmente confermato l’ assoluzione già sentenziata dal Gup di Campobasso, Libera Maria Rosaria Rinaldi, condannando tra l’ altro il procuratore di Campobasso (che aveva impugnato la sentenza) e le parti civili (i giudici Luigi D’ Orazio e Maria Teresa Leacche) al pagamento delle spese processuali. Non vi fu calunnia, insomma, nelle accuse lanciate da Rienzi e Ursini contro i giudici sulmonesi, sospettati di gravi inadempienze e incompatibilità: dall’ omesso interrogatorio dell’ indagato alla mancata considerazione dell’ autosospensione dall’ incarico di Camillo Valentini, fino alla presunta incompatibilità della Leacche che aveva alcune proprietà a Roccaraso dichiarate inagibili dal Comune. C’ è da dire, però, che tutti i giudici sulmonesi sono usciti anch’ essi assolti da queste accuse, chi in fase preliminare e chi, come la Leacche che aveva scelto il rito abbreviato, nei due gradi di giudizio. Sulla "graticola" resta ora solo Massimiliano Mancini, l’ ispettore dello Sco dell’ Aquila che proprio oggi si presenterà davanti al tribunale di Campobasso per la seconda parte del suo interrogatorio (il primo durò ben cinque ore) e che è accusato di «aver espletato attività investigative connotate da un notevole grado di iniziativa, indirizzandole in malafede in odio al sindaco di Roccaraso». Un’ indagine con un «anomalo intento persecutorio» dovuto secondo l’ accusa al risentimento del poliziotto per lo sfratto subito dalla madre ad opera dei Valentini. RIPRODUZIONE RISERVATA.
 

Previous Next
Close
Test Caption
Test Description goes like this