Caso Veneto banca Ammesse dal giudice 4mila parti civili
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fonte:
- Giornale di Vicenza
anche bankitalia e consob tra i danneggiati, mentre le associazioni consumatori chiedono siano citate
ROMA Al termine dell’ ultima udienza del processo Veneto Banca il Gup di Roma, Lorenzo Ferri, ha ammesso la costituzione di parte civile di Codacons, Adusbef, Movimento Consumatori, Fedeconsumatori e di oltre circa 4mila risparmiatori nel processo che vede imputati undici tra ex manager e sindaci di “Veneto Banca” per entrambi i reati ipotizzati dall’ accusa: aggiotaggio e di ostacolo all’ attività di vigilanza. Il gup si è riservato di decidere entro il prossimo 26 gennaio, data in cui è convocata la prossima udienza, sulle richieste di citazione, avanzate dalle parte civili, di Intesa Sanpaolo, Consob, Banca d’ Italia, Veneto Banca, Banca Apulia, PricewaterhouseCoopers. Banca d’ Italia e Consob sono peraltro anche loro ammesse a parte civile, come danneggiati quindi. E se il giudice ammettesse la richiesta delle altre co-parti civili ci sarebbe una situazione per cui Bankitalia e Consob sarebbero sia parti civili sia responsabili civili, una situazione piuttosto anomala tanto che il pubblico ministero ha dato parere negativo per la citazione dei due enti di vigilanza.«È stata respinta – riporta una nota del Movimento Consumatori – la richiesta delle difese di acquisire d’ ufficio gli elenchi di coloro che avevano aderito all’ Offerta di transazione formulata da Veneto Banca, al fine di escludere dal processo penale i singoli azionisti o obbligazionisti subordinati che avevano sottoscritto tale contratto che comprende una clausola di rinuncia alla costituzione di parte civile nei processi contro gli amministratori del gruppo bancario».Il Movimento Consumatori ha poi chiesto al giudice di valutare ed eventualmente sollevare una questione di costituzionalità della norma del decreto legge dello scorso giugno (poi convertito in legge) che dando il via alla liquidazione della banca e alla cessione dell’ azienda a Intesa Sanpaolo (assieme alll’ ex BpVi) parrebbe escludere dal novero dei creditori “ceduti” proprio gli azionisti e gli obbligazionisti subordinati che – proprio in conseguenza di questa possibile esclusione – al momento hanno pochissime possibilità di recuperare i propri risparmi.
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