15 Dicembre 2009

Caso Unicredit, già risarciti 35 clienti

Ancora «congelate» altre 48 posizioni al vaglio del Codacons

 

Se rimane molto complicata l’inchiesta della guardia di finanza sui non pochi ammanchi alla filiale Unicredit di via Gattalupa, parallelamente giungono segnali positivi dal serrato confronto fra i clienti beffati (seguiti dal Codacons o da singoli legali) e la banca. Su quest’ultimo terreno va, infatti, annotato che sono 35 le posizioni bancarie regolarizzate ed ammontanti ad oltre 5 milioni di euro (due conti registravano differenze contabili fra le più pesanti).  Ma gli accertamenti operati dai venti ispettori e legali della banca hanno anche ricostruito altre 48 posizioni di clienti (tutti tutelati dal Codacons), ma sinora l’associazione dei consumatori non ha risposto alle valutazioni di Unicredit: una situazione di stallo che probabilmente è dovuta alla non semplice analisi della documentazione da parte dello staff che fa capo all’avvocatio bolognese Bruno Barbieri. Secondo la banca sono circa 200 le posizioni «interessate da movimentazioni anomale», ma non è ancora chiaro se la quarantina di querele presentate negli ultimi giorni facciano riferimento a questi conti (per lo più gestioni patrimoniali) oppure facciano emergere nuovi ammanchi. Da tempo la finanza non ha più ritenuto necessario mettere piede nella filiale di via Gattalupa, per concentrarsi su quanto sequestrato, cioè agende e computer riferibili all’ex direttrice Maria Carmela Maniscalco (unica indagata con l’accusa di appropriazione indebita nei confronti di terzi), ma anche tantissimi documenti bancari indispensabili per mettere a fuoco le movimentazioni sospette. In questi tre mesi a dir poco «roventi» più volte i finanzieri hanno fatto il punto delle indagini con il sostituto procuratore Katia Marino che coordina l’inchiesta. Quando il «quadro» sarà più chiaro verrà interrogato l’imprenditore Nino Spallanzani che, con un esposto, ha lamentato ammanchi per oltre 10 milioni di euro.
 

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