27 Agosto 2002

Caso Panair, polemiche a Trieste

«Abbiamo rispettato l?accordo per i voli congiunti». Partiti i 164 passeggeri

Caso Panair, polemiche a Trieste

Il presidente della compagnia Air Italy Rusconi respinge le accuse

CATANIA ? Nel pomeriggio di ieri, dopo aver bivaccato una giornata tra lo scalo di Catania e una sistemazione alberghiera di emergenza, i 164 passeggeri del volo Panair, in prevalenza emigrati al rientro in Svizzera dalle ferie, sono finalmente ripartiti alla volta di Ginevra. La vicenda si è chiusa, però, solo formalmente. Si annunciano infatti querele incrociate, con il Codacons schierato a difesa dei passeggeri e una bufera pronta ad abbattersi sulla compagnia triestina Air Italy che a Panair avrebbe dovuto noleggiare l?aeromobile, un MD 83, in realtà mai arrivato.
«È la seconda volta – tuonano i dirigenti della compagnia catanese – che la società giuliana viola non solo degli obblighi contrattuali, ma anche un ordine giudiziario e un provvedimento amministrativo dell?Enac». «Non è vero» ribatte il presidente della compagnia sotto accusa, Mario Rusconi, noto in regione per essere stato vicepresidente dell?aeroporto di Ronchi dei Legionari, dimissionato un anno fa dall?assemblea dei soci a conclusione di una turbolenta polemica sulla convenienza o meno di aprire lo scalo regionale ai voli Ryanair a tariffe stracciate.
«Noi – spiega Rusconi – abbiamo rispettato l?accordo per voli congiunti sia venerdì che sabato. Ma nella notte abbiamo dovuto ?riproteggere? le nostre tratte da Brescia a Urgada sul Mar Rosso, Pantelleria e Lampedusa. Domenica si sono accavallati altri voli e il nostro aereo a disposizione del programma, il solo che abbiamo, non ce l?ha fatta». E alle rimostranze di aver fatto orecchi da mercante a un?ingiunzione della magistratura Rusconi ribatte sostenendo che c?è un?intesa con Panair, firmata giusto il 14 agosto, avente valore transattivo sulle vertenze pregresse. In questa vicenda – precisa infine dirottando le accuse – la responsabilità sarebbe di una società slovena che avrebbe dovuto mettere a disposizione di Panair un 737 da 178 posti, atteso a Fontanarossa fin dalla sera di domenica».
Non è la prima volta, si diceva, che Rusconi entra nel vortice delle polemiche. Anzi – come ricordato -, fu lui stesso a innescarlo allorché rimproverò a presidente e cda dell?aeroporto di Ronchi di avere intrapreso una politica di espansione commerciale controproducente. Dissentiva, in particolare, dalle agevolazioni che a suo dire l?aeroporto regionale aveva assicurato a Ryanair per garantirsene i voli, ristornando a favore della società irlandese l?importo versato dai passeggeri a fronte delle spese di sicurezza. Argomento ripreso in una interpellanza dell?assessore Moretton e confutato dal cda ronchese anche con argomenti contabili: il ?fatturato? aeroportuale, tra l?altro, è aumentato dell`11% contro il 2% della media nazionale.
In seguito a questo braccio di ferro l?assemblea dei soci revocò il mandato a Rusconi, cui rinfacciava tra l?altro l?incompatibilità con gli incarichi assunti nella neonata Air Italy, fondata però – precisa l?interessato – l?anno scorso, avendo per dotazione un turboelica Saab 2000 da 50 posti. Rusconi è accreditato di essere anche il creatore di Minerva, la società oggi presieduta da Mancuso e che a Ronchi ha costituito la base di armamento. Una società in crescita, con nuovi soci in arrivo a fronte di conferimenti che ne lieviteranno il capitale da 250 mila euro a circa 1,5 milioni.
Nel frattempo, in attesa di affrontare la tempesta giudiziaria annunciata da Panair e dal Codacons, Rusconi ha portato in tribunale il cda ronchese cui chiede, tra l?altro, 100 mila euro a ristoro – afferma – delle forzate dimissioni.

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