CASO FONDERIE OCCORRE FAR CHIAREZZA
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fonte:
- La Città di Salerno
di MATTEO MARCHETTI* È opportuno fare un po’ di chiarezza sul tema: le denunce contro le Fonderie Pisano sono anni che il Codacons della regione Campania con sede a Salerno le inoltra alla Procura della Repubblica del capoluogo ed abbiamo partecipato già ad un processo penale conclusosi con un’ oblazione. L’ attenzione verso i reati ambientali che ha il Codacons oramai da quasi due decenni è provata dai fatti in particolare dalle denunce e dai processi a cui si è partecipato non percependo un euro e rifondendoci persino le spese. Il Codacons è presente al momento in due dei più importanti processi in materia ambientale che si stanno svolgendo presso il Tribunale di Salerno che sono il processo Chernobyl e Corbo: per il primo (dopo aver incontrato tutti i sindaci del Vallo di Diano) lo scrivente è riuscito a far costituire più di trenta parti civili tra cui tutti i comuni della zona, la Provincia di Salerno, la comunità Montana locale e molte altre…per il secondo durante il processo si è svolta una costante attività volta ad evitare la prescrizione tant’ è che si è arrivati a tenere anche un’ udienza a settimana ed invero tra poco uscirà la sentenza. Fatte queste precisazioni veniamo alle fonderie: la situazione attuale è che dopo la pubblicazione dei dati dell’ Arpac in data 4 giugno 2014 abbiamo chiesto la chiusura delle fonderie al sindaco, il sequestro alla Procura di Salerno con contestuale richiesta di indagine sulle omissioni nei controlli e l’ intervento del Ministro dell’ Ambiente sul tema: la coerenza e l’ impegno del Codacons non si misurano con una costituzione di parte civile, la quale non è avvenuta sino ad ora perché trattasi dell’ ennesimo processo farsa che si concluderà con il patteggiamento alla prossima udienza. Fermo restando che non sono scaduti i termini per costituirsi e che quindi il Codacons si costituirà alla prossima udienza per evitare critiche speculative, va detto che un processo privo di patteggiamento avrebbe causato un danno maggiore alle fonderie in quanto le spese legali e le spese legate al risarcimento del danno in favore delle parti civili sarebbero state ben più alte. Alla luce degli ultimi dati Arpac va detto che un processo andrebbe fatto per disastro ambientale e il Codacons, a differenza di altri che si vestono da politici pur senza esserlo e chiedono la delocalizzazione, non sta affatto perdendo di vista l’ obiettivo, infatti continua ad essere pienamente attivo e aggiungo purtroppo non solo nei confronti delle Fonderie ma anche nei confronti di vere e proprie bombe ecologiche esistenti in Provincia di Salerno. Verranno molti altri processi, vedrete ben più importanti! Intanto poniamoci delle domande: quanto paga di tasse al Comune di Salerno la Fonderia Pisano? Quanti anni ci vorrebbero per costruire un nuovo impianto? Chi ha interesse a non chiuderla? Perché i partiti, Confindustria e molti altri soggetti istituzionali non hanno detto una parola sul tema? La posizione del Codacons è chiara: le Fonderie vanno chiuse! * Responsabile ufficio legale regionale Codacons Campania Vice segretario nazionale Codacons.
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