28 Ottobre 2019

Caso Bio-On, Astorri davanti al giudice

oggi l’ interrogatorio di garanzia per il fondatore e presidente della società di bioplastiche arrestato dalla guardia di finanza
di Nicoletta Tempera Questa mattina, Marco Astorri è atteso in via Farini dal gip Alberto Ziroldi. Il presidente e fondatore di Bio-On, l’ azienda di bioplastiche quotata in Borsa finita nella bufera la scorsa settimana, difeso dal professor Filippo Sgubbi e dall’ avvocato Tommaso Guerini, si trova ai domiciliari, arrestato mercoledì scorso dalla Guardia di finanza per manipolazione del mercato e false comunicazioni sociali, e oggi dovrà comparire davanti al giudice per l’ interrogatorio di garanzia. Se non si avvarrà della facoltà di non rispondere, avrà modo di chiarire la sua posizione. Dopo di lui, saranno sentiti anche gli altri manager di Bio-On destinatari di misure, il vice presidente Guy Cicognani (difeso anche lui da Sgubbi e Guerini) e il presidente del collegio sindacale Gianfranco Capodaglio, difeso dal professor Nicola Mazzacuva. A quasi una settimana dal blitz delle Fiamme Gialle, oltre agli azionisti che hanno visto crollare il titolo (e quindi andare in fumo i propri risparmi), la preoccupazione è per i dipendenti dell’ azienda, che vede impiegati un centinaio di lavoratori tra lo stabilimento di Castel San Pietro e gli altri del Bolognese. Venerdì, un’ ottantina di dipendenti si sono ritrovati in assemblea per discutere del futuro dell’ azienda, di cui si parlerà il prossimo 16 novembre a un tavolo organizzato in Comune a Castel San Pietro, alla presenza di rappresentanti della Regione, sindaci dei comuni coinvolti e ci si aspetta anche di un rappresentante per la Bio-On. Che, in questo momento, è affidata a un custode giudiziario e continua la produzione, malgrado l’ incertezza, soprattutto sugli stipendi, sia tanta. Motivo per cui i sindacati chiederanno al più presto anche un incontro con l’ amministratore nominato dal tribunale. Sul fronte degli azionisti, le nuvole all’ orizzonte sono altrettanto cupe. Con l’ inchiesta piombata su Bio-On se ne sono andati in fumo 400 milioni, con 10mila piccoli risparmiatori che adesso stanno valutando una class-action per riuscire a recuperare almeno parte dei risparmi bruciati dal collasso del titolo in Borsa, che il giorno dopo l’ arresto dei vertici di Bio-On ha congelato le azioni a tempo indeterminato. Il Codacons ha deciso di attivarsi a tutela dei risparmiatori e dei soggetti danneggiati, costituendosi parte offesa qualora si arrivi a processo. A tal proposito, è stato organizzato, per il 6 novembre, alle 18, all’ hotel Bologna Airport, un incontro per istruire i risparmiatori su quanto necessario fare in vista di una causa penale. Anche il Comune di Bologna è pronto a rivalersi su Bio-On: l’ azienda, nel 2015, ottenne il premio Rusconi, un finanziamento da 85mila euro e ora, come spiega l’ assessore Matteo Lepore «di fronte a qualsiasi evidenza, assumeremo tutte le necessarie procedure per tutelarci».

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