Cartelle pazze della Tari i cittadini imbufaliti
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fonte:
- La Gazzetta del Mezzogiorno
• S A N T E R A M O. Le cartelle della Tari, la tassa sui rifiuti solidi urbani, sono sbagliate. Il Comune, qualche giorno fa, ha emesso una buona percentuale di queste fatture ma ahimè con importi superiori rispetto alla tariffa corretta. Il risultato? Un pellegrinaggio di contribuenti tartassati ingiustamente e giustamente infuriati dinanzi all’ angu sto ingresso dell’ ufficio Tributi del Comune, all’ interno di Palazzo di città, per capirci qualcosa e per contestare le cartelle che sembrano essere completamente sballate. Ma la frittata è stata fatta e molti cittadini hanno pagato. E così negli uffici dell’ ente locale si è subito cercato di mettere una pezza al grave errore e di aiutare i contribuenti vittime della Tari calcolata male. Che cosa è successo? A chiarire il motivo del disguido un comunicato del dirigente del settore Finanzie, Vito Erasmo Maffei: «Con provvedimento in corso di pubblicazione, la scadenza del pagamento della terza rata Tari anno 2014 (saldo), inizialmente fissata al 31 gennaio, è stata prorogata al 16 marzo 2015. Il provvedimento spiega Maffei – si è reso necessario a causa del ritardo nella consegna dei moduli di pagamento (modelli F24) e da una possibile anomalia nella gestione delle ta riffe relative alle pertinenze delle abitazioni. Tutti i contribuenti che hanno ricevuto l’ avviso di pagamento contenente la liquidazione della tassa in modo distinto tra abitazione e relative pertinenze, garage, cantina, eccetera, categorie catastali C/2 e C/6, prima di effettuare il pagamento sono invitati a presentarsi all’ uf ficio Tributi», conclude la nota del funzionario cittadino. In concreto, molto probabilmente la società incaricata di elaborare le bollette ha compiuto un errore di programmazione perché ha applicato la parte variabile non solo all’ abitazione principale ma anche alle pertinenze: ai box, per esempio. In base al numero dei componenti familiari, l’ importo da pagare per coprire la tassa sui rifiuti è soggetto a una variazione che va da 40 a 80 euro su base annua. Tale importo, teoricamente, va applicato soltanto all’ abitazione principale, mentre per i box o le altre pertinenze la quota rimane fissa. Una storia che si ripete. A dicembre del 2013, sempre all’ uf ficio Tributi, si verificarono contestazioni per le cartelle completamente sballate tant’ è che il di rigente se ne scusava: «Per un errore sul codice tributo, il pagamento dell’ ultima rata del tributo Tarsu/Tares deve intendersi sospeso fino a nuova comunicazione. Si rassicurano i contribuenti – si leggeva nella nota – che non saranno applicati né sanzioni, né interessi». Il Codacons, provocatoriamente, sollecita che nel prossimo e corretto tributo appaia la voce «riduzione» per i giorni dell’ omesso svuotamento giornaliero dei cassonetti, della spazzatura delle strade e del lavaggio dei contenitori.
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