5 Novembre 2007

CARTA DEI DIRITTI AL RISTORANTE? IL CODACONS DICE SI, PURCHE’ ALL’ITALIANA IL CODACONS DETTA LE REGOLE PER I RISTORANTI MADE IN ITALY

CARTA DEI DIRITTI AL RISTORANTE? IL CODACONS DICE SI, PURCHE’ ALL’ITALIANA IL CODACONS DETTA LE REGOLE PER I RISTORANTI MADE IN ITALY

 

Il Codacons dice si alla Carta dei diritti stilata da alcuni ristoratori di Los Angeles, purché all’italiana. Bisogna tener conto, infatti, delle cattive abitudini tutte nostrane, in alcuni casi in violazione di normative esistenti. Il Codacons propone, quindi, alcune integrazioni rispetto a quella americana, una Carta aggiornata da stilare tra associazioni di consumatori e ristoratori italiani, per garantire un servizio di qualità ed il rispetto dei diritti del cliente. Ecco alcune delle richieste del Codacons:

  1. Prezzi esposti nel locale e riportati sul menù;
  2. Prezzi chiari. Il prezzo va riportato in modo chiaro, onde evitare che una persona ordini una bistecca con il prezzo all’etto e poi si ritrovi 3 Kg di carne;
  3. Ricevuta da dare sempre e non, come fanno alcuni, solo a richiesta del cliente;
  4. Conto chiaro. Sul conto, per facilitare il controllo del consumatore, va riportato il numero delle portate ed il prezzo per ogni pietanza consumata;
  5. Bevande. Dal vino all’acqua vanno aperte al tavolo, davanti al cliente.
  6. Etichette. E’ giusto servire prodotti etichettati, riduce anche la possibilità di avere alimenti deteriorati o contraffatti. Chi prende aceto o olio, ad esempio, ha diritto di vedere l’etichetta del prodotto. No, quindi, ai contenitori anonimi;
  7. Alimenti surgelati o congelati. Sul menù deve essere specificato se l’alimento è surgelato. Positivo anche indicare se si tratta di prodotti confezionati industrialmente (meringata, tiramisù…).
  8. Lista dei vini. Come si dice nel decalogo americano, va portata con il menù e, aggiungiamo noi, deve contenere il prezzo della bottiglia, onde evitare spiacevoli sorprese.
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