15 Giugno 2013

Caro-traghetti, multe agli armatori

Caro-traghetti, multe agli armatori

L’ Antitrust punisce i signori del caro-traghetti. E che botta: per l’ aumento dei biglietti per il trasporto passeggeri nel 2011 sulle rotte Civitavecchia-Olbia, Genova-Olbia e Genova-Porto Torres, quattro compagnie (Moby, Snav, Grandi Navi Veloci e Marinvest) sono state multate per 8 milioni 107 mila 445 euro. Cappellacci esulta: «Per la Regione è una vittoria su tutta la linea». Il deputato del Pdl Mauro Pili va invece oltre: «Ora anche Tirrenia abbassi le tariffe». In serata Gnv ha annunciato «la ferma determinazione di impugnare la decisione davanti al giudice amministrativo».LA DECISIONE Il Garante per la concorrenza ricorda in una nota di essere stato magnanimo con le compagnie: le multe, infatti, «tengono conto delle perdite di bilancio». Al termine dell’ istruttoria «è stato accertato un parallelismo di condotte, nella stagione estiva 2011, da parte delle compagnie, che hanno tutte applicato incrementi significativi dei prezzi, generalmente superiori al 65% mentre negli anni precedenti le società avevano seguito strategie orientate alla concorrenza». In particolare nella stagione estiva 2011 i prezzi sono aumentati mediamente del 42% sulle rotte Civitavecchia-Olbia (passando da 35 a 49 euro) e Genova-Porto Torres (passando da 57 a 81 euro), del 50% sulla Genova-Olbia (passando da 65 a 98 euro). L’ intesa, durata da inizio settembre 2010, fino almeno alla fine di settembre 2011 (per Snav fino a maggio 2011), data di chiusura della stagione estiva, «è stata attuata da imprese che detengono quote di mercato molto elevate» sulle rotte in questione. IL GOVERNATORE Tornando a Cappellacci, dice: «Siamo felici di aver combattuto questa battaglia col Psd’ Az e di aver sollevato il problema dall’ origine». Il riferimento è al ricorso, portato avanti con le associazioni dei consumatori. «Ora ci auguriamo che questo ulteriore elemento convinca tutti gli attori istituzionali a ragionare insieme per rendere giustizia alla Sardegna e all’ intero sistema. Perché se è vero che i colpevoli sono stati sanzionati, ci sono stati dei danni che il sistema ha subìto e che continua a subire, perché la situazione è di forte difficoltà». Non è un caso che dall’ Antitrust sia arrivato un monito alle compagnie: «Si astengano in futuro dal porre in essere comportamenti analoghi a quelli oggetto dell’ infrazione accertata». In altri termini: mai più quelle tariffe. Proprio per questo il deputato Pili rincara la dose.LA RICHIESTA DI PILI «Siano ripristinati subito i prezzi dei biglietti antecedenti al cartello, altrimenti le sanzioni sarebbero inutili». Pili sollecita anche la Tirrenia ad «abbassare le tariffe». Infatti «di questa partita fa parte anche la Tirrenia che, con artifizi di ogni genere, ha portato a favorire il monopolio e il cartello. Ora bisogna andare oltre e revocare le convenzioni con la Cin». D’ accordo Michele Cossa e Attilio Dedoni (Riformatori): «Lo Stato la finisca di sovvenzionare la Tirrenia che non garantisce i diritti dei sardi». Per il deputato Salvatore Cicu (Pdl) «la decisione segna una svolta politica nella strada che dovrà portarci al riconoscimento dell’ insularità».ALTRE REAZIONI Secondo Pietro Pittalis, capogruppo Pdl, quella dell’ Antitrust è una decisione storica: «Abbiamo la dimostrazione che Davide può battere Golia». E se il Codacons esulta («fummo tra i primi a segnalare il cartello»), per l’ assessore al Turismo Luigi Crisponi sono stati «sanciti i gravi danni all’ economia sarda». Quindi Giacomo Sanna (Psd’ Az): «La sentenza certifica che gli armatori napoletani hanno incatenato l’ Isola alle tariffe da rapina studiate a tavolino dai signori dei mari». Interviene anche il segretario Pd Silvio Lai: «Ora occorre che il tavolo sulla continuità sia convocato al ministero». E poi: «Chiederemo che il ministro Lupi riferisca in aula delle conseguenze della sentenza e che la Regione non si sottragga al confronto». Chiude il presidente del Comitato per la continuità territoriale Fabrizio Steri: «Non è più sopportabile che il collegamento dell’ Isola col resto del mondo continui a rispondere alle sole logiche del mercato anziché a quelle di un pubblico servizio».Lorenzo Piras.

 

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