11 Settembre 2007

Caro-prezzi, “sciopero della pasta“

Caro-prezzi, “sciopero della pasta“
Consumatori e Coldiretti insieme, dopodomani nelle piazze italiane, per protestare contro i rincari: “Oltre 1.000 euro a famiglia, il Governo intervenga“

Le famiglie non ce la fanno più. Dopo gli aumenti “ingiustificati“ dei prezzi in molti settori, dagli alimentari alle assicurazioni, dalle bollette alle banche, a migliaia ora “rischiano la bancarotta“. E non possono sopportare altri rincari: di fronte a quello che si prefigura come un “autunno nero per i consumatori“, quindi, “il Governo deve intervenire“. Questo l`allarme lanciato dalle associazioni dei consumatori, Adoc, Adiconsum, Codacons e Federconsumatori, che porteranno la loro protesta in piazza dopodomani, giovedì 13 settembre, con lo sciopero della spesa e della pastasciutta, un`iniziativa simbolica per chiedere al Governo di tagliare prezzi e tariffe. “Il Governo deve intervenire perchè ha tutti gli strumenti per tagliare gli aumenti ingiustificati“, ha detto il presidente di Federconsumatori, Rosario Trefiletti, durante una conferenza stampa. “Chiediamo che il Governo proclami l`emergenza prezzi“, ha aggiunto il presidente del Codacons, Carlo Rienzi, proponendo una task force ad hoc, come è stato fatto per i bagagli. La richiesta delle associazioni dei consumatori, ha sintetizzato il presidente dell`Adoc Carlo Pileri, è, prima di tutto, un blocco immediato di prezzi e tariffe al livello precedente agli aumenti, per poi arrivare all`obiettivo del taglio del 5% di tutti i prezzi e tariffe, attraverso un accordo con le parti interessate. Un simile taglio, hanno spiegato, porterebbe le famiglie a risparmiare 1.000-1.200 euro l`anno. La protesta dei consumatori si concretizzerà con lo sciopero della pastasciutta il 13 settembre, quando i cittadini saranno invitati ad astenersi da almeno un acquisto e a rinunciare per un giorno alla pastasciutta (scelta come simbolo dei rincari), che verrà distribuita gratis, insieme a pane e latte, nei presidi allestiti nelle principali piazze italiane. “Non consumiamo pasta per un giorno, per poterne consumare di più nei giorni successivi“, ha sintetizzato il presidente dell`Adusbef Elio Lannutti. Lo sciopero della spesa, che è il quinto promosso dalle associazioni dei consumatori (due nel 2002, gli altri nel 2003 e nel 2004), vedrà questa volta anche la partecipazione della Coldiretti: consumatori e produttori insieme per eliminare “la forbice assurda e criminale – l`ha definita Rienzi – dell`intermediazione“ e perchè i consumatori tornino a spendere meno e gli agricoltori a guadagnare di più. Le associazioni dei consumatori, che hanno accolto con favore il tavolo tra Governo e operatori della filiera alimentare in programma domani (e dove andrà anche una delegazione dei consumatori per “dire basta alle speculazioni“), denunciano da tempo i rincari in molti settori che, secondo i loro calcoli, porteranno a fine anno ad un aumento di 1.098 euro della spesa media della famiglia. Aumenti che le associazioni definiscono “ingiustificati“, dal momento che il costo della materia prima incide solo sul 10-15% del prezzo finale. Un esempio per tutti, l`aumento del prezzo di pane e pasta, che è cresciuto indipendentemente dall`aumento del prezzo del grano, lo stesso del 1985, mentre da allora – ha precisato Coldiretti – il divario dei prezzi tra grano e pane è aumentato del 750%.

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