7 Giugno 2002

Caro euro, oggi resti in tasca

Caro euro, oggi resti in tasca

Sciopero dei consumatori contro gli aumenti «nascosti»

LA PROTESTA Il rincaro c`è ma non si vede

BELLUNO. Il caro-euro c`è ma non si vede. L`inflazione mente, o meglio fotografa una realtà diversa rispetto a quella percepita da chi ogni giorno si confronta con gli aumenti dei prezzi. Dall`avvento della moneta unica a oggi, l`aumento dei prodotti più consumati dagli italiani è stimato da Unioncamere in un abbondante 4,5 per cento. L`inflazione, che si calcola su base annua e quindi con un confronto sul mese di giugno del 2001, dice che l`aumento c`è ma si ferma al 2,2 per cento.La realtà, però, è quella che conta. E chi mette mano al portafogli sa che il caffé e le altre consumazioni al bar sono più care del 3 per cento, che le patate sono schizzate a prezzi incredibili (+22 per cento), che gli ortaggi – nonostante i ribassi delle ultime settimane – costano il 15 per cento in più, che la benzina è aumentata del 7 per cento, che la frutta è più cara del 5 per cento, che i divertimenti – anche quelli – oggi sono più salati (in media in 5 per cento in più). E se non bastasse sono arrivati con l`estate gli aumenti delle sigarette, del gas, della luce, del telefono e anche il settimo aumento dell`anno sul fronte delle assicurazioni auto.
Chiamarla stangata, a questo punto, sembra più che lecito. Mobilititare i consumatori per un`azione di protesta è sembrato opportuno alle quattro associazioni dell`Intesa (Adoc, Adusbef, Federconsumatori e Codacons) che promuovono per oggi un singolare sciopero degli acquisti. La parola d`ordine è: non comprare. Rinviare a domani gli acquisti indispensabili per dare un segnale ai commercianti. E sospendere definitivamente certe altre spese (come i divertimenti) programmate per oggi per provocare un danno al settore che ha inflitto un così duro colpo alle finanze delle famiglie italiane.
A Belluno le associazioni dei consumatori sono soltanto due: Adoc e Federconsumatori. E insieme hanno un peso scarso perché le adesioni sono poche e i sostenitori ancora meno. Nessuna manifestazione è stata organizzata per oggi. Ma dopo l`appello della Federconsumatori provinciale a non fare acquisti, ieri anche l`Adoc bellunese si è schierata per un boicottaggio dello shopping. E lo ha fatto fornendo una lista dei prodotti di cui si può fare a meno, almeno per oggi. Caffé, cappuccino e brioches possono essere sostituiti da una colazione a casa. Acqua e caffé a metà mattina si possono portare da casa con un termos e una bottiglia. Il giornale (ma se state leggendo ormai è tardi) poteva essere sostituito dalle notizie in televisione. Il telefono fisso può rimpiazzare il telefonino per le chiamate urgenti. E ancora, gli altri comandamenti sono: non acquistare gelati. Limitare l`uso di internet. Prendere i mezzi pubblici al posto del taxi. Non andare al cinema e guardare la tv. Rinunciare al ristorante e cenare a casa. Niente discoteca, pub e concerti. E, ovviamente, niente shopping: gli acquisti, quelli indispensabili, possono essere rimandati. Gli altri, per una volta, possono essere evitati. In questo modo se le adesioni raggiungeranno la soglia del 20 per cento, il danno per il commercio nazionale sarà di 30 milioni di euro. Una bella lezione per chi ha approfittato dell`euro.

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