3 Aprile 2010

Caro benzina, esposto Codacons in 104 Procure

ROMA E’ ancora polemica sui rincari dei prezzi della benzina sopra 1,4 euro al litro, scattati fino a due settimane prima del periodo pasquale. Associazioni dei consumatori e politici protestano. Petrolieri e gestori respingono le accuse. Il governo pensa a un decreto a breve per riequilibrare la rete di distribuzione con l’ obiettivo, entro la legislatura, di riportare i prezzi in linea con l’ Europa, azzerando la differenza del costo industriale, attualmente di circa 4 centesimi. Per un pieno di benzina oggi ci servono circa 70 euro per un’ auto di media cilindrata, lo scorso anno ne bastavano 60. Il Codacons ha presentato un esposto a 104 Procure ipotizzando il reato di aggiotaggio. «E’ ora di finirla con lo strapotere delle compagnie», ha dichiarato Piergiorgio Stiffoni, Lega, che invita il governo intervenire e parla di «trust tra compagnie, la nostra Eni in testa, per imporre prezzi veramente pompati». Secondo Stefano Fassina, Pd, «il caro-benzina è una delle tante amnesie di un governo che abbandona i cittadini al loro destino», visto che «un litro di verde oggi dovrebbe costare molto meno di due anni fa». Se la prende con il governo anche Angelo Compagnon, Udc, per il quale la riforma «sembra la scappatoia migliore per non risolvere il problema di fondo». L’ Unione petrolifera replica , ribadendo «l’ assoluta correttezza di comportamento delle compagnie» e smentisce «qualsiasi collegamento o ipotesi di variazioni legate alle feste pasquali». Faib Confesercenti rivendica che i prezzi sono fermi da 15 giorni e Figisc-Confcommercio scende nel dettaglio smontando i calcoli dei consumatori e conclude che, al limite, la benzina è aumentata 7 millesimi rispetto alle dinamiche internazionali. Sefano Saglia, sottosegretario allo Sviluppo annuncia un provvedimento «in questa primavera» che dovrebbe portare a un «importante numero di impianti con incentivi del governo», più self service, prodotti non-oil, prezzi settimanali e azzerare lo stacco del costo industriale che pone l’ Italia al fanalino di coda in Europa.

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