28 Maggio 2012

Caro aliscafi, bloccato il porto di Capri

Caro aliscafi, bloccato il porto di Capri

NAPOLI Gli abitanti di Capri ieri hanno bloccato il porto dell’ isola impedendo agli aliscafi di attraccare. A scatenare la rivolta di cittadini e commercianti, che per solidarietà hanno tenuto i negozi chiusi fino alla tarda mattinata, gli aumenti decisi dalle compagnie di navigazione private che hanno ritoccato del 10 per cento le tariffe “residuali” (le cosiddette “corse turistiche”) e del 3,3 per cento i “servizi minimi” (cioè corse in orari principali). Impossibile per le imbarcazioni di Snav e AliLauro accedere agli attracchi per via del cordone di barche e motoscafi che sbarrava il passo. La protesta, che ha visto sul molo del Golfo la partecipazione di mille persone, tra cui anche i sindaci Ciro Lembo e Franco Cerrotta, è stata organizzata principalmente dai giovani di Capri ed Anacapri e da quelli del Forum dell’ Isola, è iniziata alle 7 del mattino andando avanti sino al pomeriggio. I rappresentanti del forum hanno precisato che la protesta non scaturisce solo dall’ aumento dei prezzi delle corse – 20 centesimi per i residenti e 60 centesimi per i biglietti ordinari per quanto riguarda le corse previste dai servizi minimi e di 60 centesimi per i residenti e 1,70 euro per gli ordinari per i servizi residuali – ma anche dall’ abolizione delle agevolazioni residenti sulle corse residuali nei festivi. Il Codacons ha già annunciato di aver depositato un esposto alla Procura della Repubblica di Napoli e all’ Antitrust contro gli aumenti dei traghetti. Mentre l’ ad di Snav, Raffaele Aiello, definisce la rivolta di Capri troppo plateale «per un aumento di soli 20 centesimi, da 5,30 a 5,50 (da 17 euro a 18,70 per i turisti)». «Noi non prendiamo contributi dallo Stato – si difende l’ ad – e abbiamo subito negli ultimi tempi un aumento del costo del carburante del 20% e poi l’ aumento dal 1 gennaio dell’ Iva del 21%».

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