Carnival, è bufera. Bettin e Costa: ora basta grandi navi
Carnival, è bufera. Bettin e Costa: ora basta grandi navi
di Manuela Pivato VENEZIA Venti metri o settanta, “inchino” o normale passaggio a un soffio dalla banchina, le immagini della Carnival Sunshine che sfiora Riva Sette Martiri hanno alzato la temperatura del dibattito sulle grandi navi in bacino San Marco. Le foto del palazzo galleggiante che sembra stringere un vaporetto Actv hanno fatto il giro del mondo. Un episodio che, secondo la Carnival e la Capitaneria di Porto, non ha nulla di anomalo e non ha comportato alcun rischio. «I 70 metri di distanza dalla riva erano tali, se la nave fosse stata più vicina, anche a 40-30 metri, si sarebbe arenata, perché lì c’ è fondo sabbioso – spiega il comandante della Capitaneria di Porto di Venezia, Tiberio Piattelli – Il nostro sistema Ais, che monitora il traffico delle navi in transito, dava una distanza ancora maggiore dalla riva. Ma abbiamo preso il dato del router della nave stessa, che dava appunto 70 metri. Ad una distanza inferiore la nave si sarebbe insabbiata. Quando giungono a Venezia entrando dalla bocca del Lido, le navi seguono sostanzialmente uno stretto canale di navigazione, e devono stare al centro, altrimenti potrebbero arenarsi». Tutto normale, insomma, ma di una «normalità aberrante» come la definisce l’ assessore all’ Ambiente Gianfranco Bettin. «Tutto il mondo ha visto le immagini della reale distanza – dice Bettin -. Il rassicurante coro ufficiale secondo il quale sarebbe “tutto in regola tutto normale” inquieta ancor più. Se questo è normale, se è normale che colossi dei mari molto più grandi del Titanic passino a poche decine di metri dalla riva, in mezzo a barche, barchette e mezzi pubblici, oltre a tutto il resto (emissioni, rumori, masse d’ acqua profonda spostate), è di un’ aberrante normalità che stiamo parlando, da far finire al più presto». Secondo il presidente dell’ Autorità portuale Paolo Costa è un episodio «che dimostra un’ isteria collettiva, o in un senso o in un altro; per questo prima togliamo le grandi navi da bacino San Marco meglio è. Il progetto è stato presentato, ora eliminiamo una volta per tutte il problema». Ieri pomeriggio, intanto, lo yacht del presidente della Carnival Corporation, Micky Arison, ha levato gli ormeggi da Riva Sette Martiri mentre in città ci s’ interrogava per la milionesima volta su cosa sarebbe potuto accadere. «Il mondo intero sta discutendo, con preoccupazione, del rischio corso da Venezia. Eppure c’ è chi, ancora, fa finta di non vedere. O, peggio, nega la realtà», prende posizione il consigliere comunale di Lista in comune Beppe Caccia. A chi blatera di “notizie false e tendenziose”, citando i dati gps del Voyage Data Recorder (VDR) che attesterebbero 72 metri di distanza dalla riva, ricordo che il punto di misurazione è collocato all’ altezza della plancia di comando in una nave lunga ben 272 metri. Ciò significa che la rilevazione potrebbe essere effettuata in mezzo al bacino di San Marco con la poppa già comodamente appoggiata sulla facciata di Palazzo Ducale». Il tutto è racchiuso nelle immagini scattate dallo scrittore Roberto Ferrucci che dice: «In questi ultimi 10 anni ho visto centinaia di passaggi di navi ma quello di ieri è quello che più mi ha stupito». Intanto il Codacons oggi presenta un esposto in Procura sull’ accaduto.
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