Carne di cavallo, controlli in Liguria
- fonte:
- Il Secolo XIX
Carne di cavallo, controlli in Liguria
Ieri mattina, senza fare troppo rumore, sono scattati i controlli del Nas, decisi dal ministero della Salute, dopo che in mezza Europa si è diffuso l’ allarme sulla carne di cavallo, contrabbandata per carne di manzo. Il primo obiettivo è quello di avere la situazione sotto controllo mentre il secondo sarà quello di ritirare dal commercio i prodotti che non sono a norma. I Nas della Liguria 8diretti dal capitano Gian Mario Carta) hanno controllato una ventina di supermercati, la maggior parte a Geno dozzina nel Levante fino a Chiavari, mentre oggi toccherà alla zona dello spezzino e a tutto il ponente ligure. L’ ordine arrivato dal comando generale di Roma è stato quello di concludere l’ operazione di monitoraggio entro domani pomeriggio. Durante le ispezioni, sempre in borghese per evitare allarmismi, i carabinieri non hanno sequestrato prodotti, ma si sono limitati a portare via campioni di alimenti che contengono carne bovina, almeno secondo quanto è indicato nell’ etichetta, ma che potrebbe invece essere di cavallo. La lista degli alimenti è lunga: carne macinata, hamburger surgelati, vasetti di sugo e carne in scatola ma non solo. Nell’ elenco ci sono anche lasagne al forno, tortellini, cannelloni, ravioli e tutto quanto può contenere carne, non importa di che azienda, Nestlè compresa, che, due giorni fa, ha ritirato dal mercato prodotti a marchio Buitoni, come i ravioli di brasato e i tortellini di carne. I prodotti prelevati ieri dai firgorioferi e dai banchi dei supermercati dai carabinieri del Nas, sono già stati inviati all’ Istituto zooprofilattico di Torino (centro di riferimento per Liguria, Piemonte e Valle d’ Aosta) dove nati. Soltanto attraverso il test del Dna sarà possibile stabilire se negli alimenti ci sono tracce di carne equina e, in questo caso l’ azienda produttrice, verrebbe denunciata per frode in commercio. I tempi degli esami, però, non saranno brevissimi e nonostante il ministero della Salute abbia invitato i laboratori a fare presto, servirà almeno una settimana. Oltre al test del Dna sono previsti altri accertamenti che consentiranno di stabilire se agli animali sono stati somministrati farmaci vietati e sostanze dopanti. I controlli sono scattati in tutta Italia e l’ obiettivo del comando ge nati. Soltanto attraverso il test del Dna sarà possibile stabilire se negli alimenti ci sono tracce di carne equina e, in questo caso l’ azienda produttrice, verrebbe denunciata per nerale del Nas è quello di far esaminare almeno trecento campioni di prodotti che contengono carne. Mobilitate anche i serviziveterinari delle Asl che hanno già intensificato le verifiche nei macelli, nei depositi e negli stabilimenti di preparazione per controllare la tracciabilità del bestiame e il rispetto delle normative europee. La Commis sione europea non è rimasta a guardare, ha chiesto massima attenzione ma continua a tenere basso il livello di allarme, attraverso l’ Autorità per la sicurezza alimentare . «I casi di contaminazione nella filiera alimentare di prodotti a base di manzo con carne di cavallo hanno fatto emergere problematiche di etichettatura e di trac ciabilità. Noi non siamo stati coinvolti perché non siamo di fronte a una questione di sicurezza alimentare». L’ allarme su scala europea, e l’ annunciato ritiro dagli scaffali italiani di ravioli e tortellini di manzo Buitoni da parte di Nestlè non sembra tuttavia scoraggiare gli acquisti nei canali di distribuzione. Da un monitoraggio sulle vendite di paste ripiene e primi surgelati nelle principali catene della Gdo (distribuzione organizzata) non c’ è flessione della domanda che è però attesa peri prossimi giorni anche perchè nei supermercati sono già stati notati i primi segnali e l’ attenzione dei consumatori è in continuo aumento. Il Codacons è già pronto a presentare il conto e sta studiando le possibili azioni risarcitorie in favore dei consumatori italiani coinvolti. «Chi ha acquistato confezioni dei prodotti ritirati dal commercio, ha diritto ad un indennizzo, anche in assenza di pericoli per la salute – spiega il presidente Carlo Rienzi – La violazione delle norme sull’ etichettatura, infatti, configura un danno per il consumatore, che sceglie in base alle indicazioni che, come è stato dimostrato, erano falsate in quanto non riportavano correttamente il contenuto degli alimenti».
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