Cardiologia, il caso in Parlamento Spunta un altro decesso sospetto
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fonte:
- Il Resto del Carlino
UNA COMMISSIONE super-partes. Il Codacons più volte aveva chiesto l’ intervento del Parlamento, che ora è sceso in campo e ha chiesto alla Regione di trasmettere la relazione relativa al reparto di Cardiologia del Policlinico. A dare il ‘ la’ è stata una nuova denuncia, questa volta recapitata direttamente a Roma e finita nelle mani dell’ onorevole Leoluca Orlando, presidente della commissione parlamentare d’ inchiesta sugli errori in campo sanitario. L’ ha scritta di suo pugno il figlio di un 89enne deceduto nel 2010 dopo tre giorni di agonia. «Mio padre era stato ricoverato nel reparto di Cardiologia il 27 luglio del 2010 ed era stato dimesso dopo poche ore per poi tornare in ospedale tre giorni dopo. Solo in quel momento gli diagnosticarono un infarto miocardico acuto già in corso». Il paziente dopo tre giorni a lottare contro varie complicazioni morì. Secondo il figlio la responsabilità sarebbe dei medici, che non avrebbero diagnosticato subito l’ infarto non dando quindi le cure adeguate. Ora si esprimerà proprio la commissione parlamentare che «intende acquisire ogni dato utile per conoscere quanto accaduto al paziente, anche in considerazione del fatto che questo non risulterebbe essere il primo caso di presunto errore sanitario verificatosi nel reparto di Cardiologia». Lo sappiamo bene. Di casi di presunta malasanità ce ne sono decine nel fascicolo in Procura, nelle mani del pm Niccolini (per uno di questi è indagato Giuseppe Sangiorgi). In queste settimane il Codacons ha portato due esposti relativi a nove decessi e a interventi «invalidanti» sospetti. Anche su questo la commissione parlamentare d’ inchiesta vuole vederci chiaro, anche per capire se il caso dell’ 89enne deceduto possa essere collegato a quelle carenze e a quelle criticità rilevate dalla Regione. «Chiederemo a Lusenti di inviarci i risultati della commissione regionale sull’ operato dell’ unità di emodinamica». E’ stato poi chiesto a Lusenti di riferire sulle eventuali «criticità organizzative» riscontrate e su «iniziative amministrative (di tipo sanzionatorio o cautelare) assunte». Ma non è finita qui. Mentre la bufera su Cardiologia si fa sempre più intensa, nuvole si addensano anche sul direttore generale Cencetti, additato di «conflitto d’ interessi» per il fatto di essere tra i soci fondatori (si è dimesso dal ruolo di presidente) del centro Hfm. Anche qui la questione ha raggiunto il Parlamento grazie alla interrogazione presentata da esponenti del Pdl, tra cui Mazzuca, Barbieri e Pizzolante i quali chiedono al governo «se alla luce di quanto segnalato non intenda adottare iniziative normative volte a specificare la disciplina delle incompabilità relative agli incarichi di vertice delle aziende ospedaliere, con particolare riguardo a quelle universitarie». v.s.
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