28 Aprile 2016

«Cardiologia, alcuni fascicoli sono spariti»

«Cardiologia, alcuni fascicoli sono spariti»
ha mostrato immagini di stent, risultati di studi e documenti “persi”

Èstato protagonista in aula in tribunale a Modena ieri mattina per il maxi -processo di Cardiologia, Rosario Rossi. Il grande accusatore era in aula come teste. Il cardiologo, che ancora svolge il suo ruolo in ospedale è uno dei medici che ha denunciato i comportamenti sospetti di alcuni colleghi, in particolare di Giuseppe Sangiorgi, allora responsabile del reparto di Emodinamica. Rossi, incalzato dal pm Marco Niccolini, ha spiegato, documentando con fotografie, come poche ore dopo lo scoppio dello scandalo, sparirono da una stanza del reparto faldoni contenenti i risultati di studi, oltre a stent e altri dispositivi, di come improvvisamente lo scaffale, comparso soltanto con l’ ar rivo di Sangiorgi a Modena, rimase vuoto. Che fine abbia fatto questo materiale è tutto da stabilire, certamente le dichiarazioni di ieri in aula rappresentano un asso nella manica per l’ ac cusa. Rossi ha mostrato le foto dei famosi stent sospetti che secondo l’ accusa venivano impiantati su pazienti ignari di tutto, prima ancora che tali dispositivi avessero passato l’ iter di approvazione. Ha poi spiegato che Sangiorgi gli parlò di una Onlus, che doveva servire come anello tra le case biomedicali che fornivano gli stent incriminati direttamente al reparto bypassando la farmacia dell’ ospedale. E poi ancora ha raccontato dell’ anomala presenza in sala operatoria di persone legate alle aziende fornitrici. Accuse pesanti pronunciate davanti allo stesso Sangiorgi seduto in aula a nemmeno un metro da lui. In seguito è stata la volta di Fabio Sgura, un altro cardiologo che denunciò le presunte malefatte del reparto allora diretto dalla dottoressa Maria Grazia Modena, condannata in abbreviato lo corso anno a quattro anni. Giuseppe Sangiorgi sarà invece interrogato in aula nelle prossime udienze. Il caso Era il novembre del 2012 quando è scoppiato lo scanda lo dell’ inchiesta “Camici Sporchi”. Un fascicolo di 800 pagine costruito dai magistrati Zincani e Niccolini. Decisiva la commissione regionale Cardiologia, l’ indagine nata dall’ esposto degli Amici del cuore: cambiati nel frattempo i «vertici» conta la “belle zza” di 800 pagine il maxi -fascicolo della Procura sull’ operazione “Camici sporchi”. L’ inda gine ebbe inizio nel febbraio del 2011, mentre si discuteva del nuovo Pal (il piano provinciale sanitario), dopo un esposto degli Amici del cuore. L’ asso ciazione, guidata dal professor Giovanni Spinella che proprio al Policlinico era stato o perato nell’ ottobre del 2010, consegnò infatti alla Procura e alla Regione una cartella con diversi casi di decessi sospetti legati in particolare all’ attivi tà interventistica dell’ unità di Emodinamica della struttura complessa di Cardiologia. A quella presa di posizione seguì quella del Codacons nella quale si parlava addirittura di una quarantina di vicende del 2010, di carattere anomalo, suddivise tra «decessi» e «gravi complicanze con esiti fortemente invalidanti». Il 5 marzo la Regione, davanti alle istanze, decise di istituire una commissione tecnica e d’ inchiesta regionale mentre la Procura, anche su informatica assunta da viale Aldo Moro, avviò le indagini con le prime valutazioni sulle cartelle cliniche affidate ai carabinieri dei Nas a seguito delle quali scattarono, entro l’ estate, i primi due avvisi di garanzia per i medici. Mentre l’ allora direttore generale dell’ azienda ospedaliera -universitaria Stefano Cencetti difese l’ operato del reparto e le professionalità in servizio in via del Pozzo, a fine mese arrivò il parere da Bologna che evidenziò criticità in relazione a presunte carenze assistenziali. Anche i magistrati acquisirono appunto anche il parere della Regione. Le polemiche si moltiplicarono e la direzione dell’ ospedale scelse di fermare l’ attività endovascolare extra -cardiaca e di sospendere dall’ incarico il dottor Giuseppe Sangiorgi, responsabile del laboratorio di Emodinamica, che si dimise a inizio aprile. A sostituirlo venne chiamato il professor Rosario Rossi. Oltre tre mesi dopo, a fine settembre, il primario di Cardiologia non venne confermata nel ruolo di vertice e in una conferenza stampa, affiancata da una settantina di colleghi che la sostenevano, accusò la politica di quella decisione. In seguito la professionista fece ricorso ma la battaglia legale sul reintegro nelle aule al Tribunale del lavoro, conclusa in dicembre, finì a favore del Policlinico e ora la prof. è in servizio nello stesso reparto in qualità di responsabile del programma “Benessere donna”. Dunque fino a giovedì, ovvero il giorno precedente all’ em i ssione dell’ ordinanza dei domi ciliari nei suoi confronti, era regolarmente al lavoro. La responsabilità del reparto venne comunque affidata nel novembre del 2011 al professor Romeo Zennaro, già primario della Cardiologia di Baggiovara. Una scelta presa anche nell’ ottica di una collaborazione tra i laboratori di Emodinamica dei due ospedali, partita nella primavera di quest’ anno. E contestualmente alla fine del mese di maggio sono cambiati i direttori generali dei due ospedali: in via del Pozzo è stata nominata Licia Petropulacos al posto di Cencetti, mentre a Baggiovara (Ausl) Mariella Martini ha sostituito Giuseppe Caroli. Ritornando alle indagini, nel frattempo a ottobre del 2011 l’ operato della Procura si intensificò: titolari del fascicolo sono il procuratore capo Vito Zincani e il sostituto Marco Niccolini, che depositarono tra la fine del 2011 e l’ inizio del 2012 il maxi-fascicolo nell’ uf ficio del Gip del Tribunale, Paola Losavio, a indagini concluse.
 

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