Carburanti, il week end con rialzo dei listini irrita i consumatori
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fonte:
- Velino.it
Fine settimana all’ insegna dei rialzi per la rete carburanti italiana. Le compagnie petrolifere sono, infatti, tornate ad aumentare i prezzi raccomandati della benzina e del diesel, che ora si attestano rispettivamente ad un passo da quota 1,43 euro/litro e oltre la soglia di 1,3 euro/litro, provocando la reazione dei consumatori. A muoversi sono state IP e TotalErg (+2 cent su entrambi i prodotti), Tamoil (+1 centesimo), Q8 (+0,5 centesimi) ed Esso (+0,4 centesimi), secondo il monitoraggio di Quotidiano Energia. Dal dettaglio emerge che la media nazionale dei prezzi praticati della benzina (in modalità servito) va dall’ 1,409 euro/litro riscontrato negli impianti Eni all’ 1,426 di quelli Tamoil (no-logo a 1,351). Per il diesel si va dall’ 1,292 euro/litro rilevato nelle stazioni di servizio Eni ed IP all’ 1,304 euro/litro di quelle Tamoil (no-logo a 1,220). Il prezzo medio praticato del Gpl, infine, si posiziona tra 0,688 euro/litro dei punti vendita TotalErg allo 0,704 euro/litro di quelli Q8 (0,672 le no-logo). I consumatori chiedono lo stop all’ aumento dei listini e in particolare al fenomeno della "doppia velocità". Federconsumatori e Adusbef sottolineano che le ricadute per gli automobilisti, "in congiuntura con le pesanti ripercussioni della crisi economica, stanno diventando sempre più insostenibili, e, con i carburanti a questi livelli, hanno raggiunto 84 Euro annui per costi diretti e di 73 per costi indiretti". Per questo, chiedono l’ applicazione delle misure previste dal protocollo sottoscritto con i rappresentanti della filiera petrolifera, lo scorso 21 aprile e cioè la Commissione Istituzionale sulla doppia velocità, la razionalizzazione della rete e l’ apertura alla vendita attraverso il canale della grande distribuzione, il blocco settimanale degli aumenti e l’ abolizione della cifra relativa ai millesimi. Per il Codacons in "quasi 10 anni, il prezzo del gasolio ha subito un rincaro del 39%, mentre la benzina è aumentata del 34%. Ciò significa – spiega il Presidente Carlo Rienzi – che per un pieno di diesel si spendono oggi 18,35 euro in più rispetto all’ 1 gennaio 2001, mentre un pieno di benzina costa 18,05 euro in più rispetto alla stessa data del 2001". Il che, ragionando su base annua, evidenzia una spesa totale di "440 euro in più all’ anno (+433 euro per la benzina)" nel giro dell’ ultimo decennio. Critiche arrivano anche da esponenti di maggioranza e opposizione. Per il senatore della Lega Nord, Sergio Divina, presidente della Commissione Straordinaria del Senato per il controllo dei prezzi e delle tariffe è ora che intervenga il presidente dell’ Antitrust Antonio Catricalà per controllare gli aumenti dei prezzi "che potrebbero mettere in moto una speculazione con effetti negativi sulla crescita dell’ economia del nostro paese. Mi attiverò subito – aggiunge – affinché vengano in audizione i vertici dell’ Unione Petrolifera e spero questa volta senza tanti giri di parole. Qui si sta usando la gabella per chi, quotidianamente, deve prendere l’ auto o il suo mezzo di lavoro". Secondo Andrea Lulli, capogruppo Pd in commissione Attività produttive della Camera il costo dei carburanti aumenta "senza che da parte del governo ci sia una minima reazione o proposta per invertire la tendenza. Il ministro Romani, invece di preoccuparsi dei palinsesti della Rai, faccia qualcosa per i consumatori sempre più tartassati".
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