CARBURANTI: FAIB, A PASQUA CONSUMI IN CALO DEL 25%
MASOCHISTICO AUMENTARE L’IVA SUI CARBURANTI DAL 21 AL 22%
Secondo quanto comunicato da Faib Confesercenti, a Pasqua i consumi di carburanti sono stati inferiori del 25% rispetto a un anno fa, con punte del 40%. Nei primi due mesi dell’anno i carburanti hanno subito un calo di vendite medio del 6,3% per la benzina e del 4% per il gasolio.
Questi dati confermano la bontà delle previsioni del Codacons, secondo il quale a Pasqua ci sarebbe stato un calo delle partenze di circa il 20% rispetto agli anni scorsi. Chi si poteva permettere di partire, poi, avrebbe scelto mete più vicine e ridotto la durata del soggiorno. Insomma gita di Pasquetta low cost.
Certo sul calo dei consumi di carburante di Pasqua ha influito pure il tempo incerto, ma è anche il segno della crisi, come dimostrano i dati, sempre della Faib, secondo i quali nei primi due mesi del 2013 il gettito fiscale di accise e Iva si è ridotto di 66 milioni di euro per la benzina e di quasi 73 milioni sul gasolio, per un totale di 138 milioni di euro.
Per il Codacons questi dati dimostrano che le troppe tasse finiscono per far crollare la domanda dei beni tassati e, inevitabilmente, si traducono in un minor gettito. E’ quanto successo sia per l’aumento dell’Iva dal 20 al 21% che per le accise.
Ecco perché aumentare l’Iva sui carburanti dal 21 al 22 sarebbe masochistico. Inoltre sarebbe ora di mantenere, finalmente, la promessa, ormai più che decennale, di un’accisa mobile, ossia di introdurre un meccanismo per sterilizzare l’aumento dei prezzi dei carburanti quando si supera una certa la soglia, in modo da evitare che i carburanti costino come l’oro, compensando gli effetti moltiplicatori della tanto assurda quanto perversa doppia tassazione Iva + accise. Una mossa che, nella peggiore delle ipotesi, lascerebbe invariato il gettito, nella migliore eviterebbe il calo di introiti legato al crollo della domanda.
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