Capitale della cultura Nuova sfida per la città
- fonte:
- Gazzetta del Sud
“Catanzaro Capitale italiana della cultura 2024″. È il sogno dei catanzaresi che, dopo la vittoria di Procida, hanno deciso di puntare in alto e sono al lavoro per costituire un comitato che promuova la candidatura del capoluogo di regione e porti sui Tre colli il vessillo per il quale Locri ha già deciso di correre per il 2025. Ed è proprio questo l’elemento che ha spinto gli ideatori del progetto ad anticipare i tempi. «Vorremmo evitare – hanno fatto sapere – sciocche contrapposizioni». La cultura insomma non fa rima con un campanilismo che rischierebbe di accrescere rivalità in Calabria. Quel che è certo è che Catanzaro non ha più voglia di stare a guardare. primeggiare è la volontà di entrare in partita perché tentare non nuoce. Anzi. Sono gli stessi promotori dell’iniziativa a chiarire: «Mal che vada non sarà una sconfitta». Che vinca o no in pratica, lanciare la città del vento nella mischia potrebbe comunque trasformarsi nell’occasione giusta – lo dicono senza remore – «per parlare di Catanzaro, di ciò che è stata, ma anche di ciò che potrebbe essere». lo slogan in grado di proiettare Catanzaro nella storia della cultura italiana è a un passo. Di certo si sa che il comitato, una volta costituito, punterà a descrivere il capoluogo come «un contenitore di umanità, adagiato sul Mediterraneo, che merita di essere esplorato». La vittoria di Procida d’altronde dimostra come Capitale italiana della cultura possa essere una città non soltanto bella, ma anche in grado di mettere insieme le energie migliori per un progetto al quale sia impossibile dire di no. Intanto, per stringere i tempi c’è chi pensa alla creazione di un museo della seta e chi si augura che la sola idea della candidatura «sia l’inizio di una rivoluzione contro l’apatia Candidatura o no, la pietra nello stagno è stata gettata e il vicepresidente del Codacons, Francesco Di Lieto, punta a un obiettivo fondamentale: «Riuscire a compiere un percorso insieme». Sa che lavorare in gruppo a Catanzaro non è sempre semplice, ma i sogni sono la mossa basilare per lanciare il cuore oltre l’ostacolo e così è lui per primo a spalancare la porta a «idee e speranze per raccontare, in un progetto condiviso, una città migliore perché in fondo -di questo è certo la “vittoria” è nel riuscire a provarci»
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