“Caos rifiuti” in strada Tutti contro il Comune

Una class action contro il Comune perché rimborsi 1000 euro a cittadino e un chip con Gps nelle buste di spazzatura per controllare se l’ immondizia viene realmente differenziata. Sono le clamorose iniziative del Codacons sul caso del “caos rifiuti”, esploso dopo la presentazione alla stampa di un dossier in cui l’ associazione di consumatori, denuncia la situazione indecorosa di parte delle strade romane. Dopo aver tenuto sotto osservazione per dieci giorni dieci vie in vari quartieri della Capitale, il Codacons ritiene di aver raccolto dati e pareri negativi sufficienti per presentare una denuncia in procura contro l’ Ama, ipotizzando una interruzione di servizio. Sporcizia ovunque Da Montesacro a Bufalotta, da Casal Bertone a San Basilio, da Centocelle a Torre Maura, da Ostiense a Corviale, da Trionfale a Boccea, secondo i consumatori, il 90% delle vie non ha superato l’ esame: 9 hanno registrato un livello di pulizia negativo e 4 versano in condizioni pessime essendo pulite solo una volta ogni 10 giorni. Ma punta il dito contro l’ azienda municipale anche l’ associazione Vivere Trastevere . Il comitato che raccoglie un centinaio di cittadini del quartiere, in una lettera inviata al sindaco Alemanno denuncia il degrado e le inadempienze di operatori ed esercenti dei locali, minacciando di rivolgersi alla procura o addirittura all’ Unione europea. E che ci sia un problema oggettivo legato alla raccolta dei rifiuti, lo dimostra la richiesta del coordinamento dei residenti Città storica . La sigla che riunisce più di 20 associazioni di quartiere, insieme all’ associazione Piazza Navona e dintorni , ha lanciato una petizione per chiedere di modificare le modalità nel centro storico. E in piena polemica politica, il presidente di Federlazio, Flammini, scrive alla Polverini minacciando di interrompere il servizio di raccolta nella Regione se “entro martedì 10 non si sarà provveduto almeno all’ adeguamento tariffario”.

Sezioni: