Caos ambulanze, battaglia a colpi di manifesti murali
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fonte:
- Gazzetta di Modena
«Può andare avanti così?» La domanda a caratteri cubitali campeggia sui manifesti apparsi in questi giorni nei punti strategici della città ed è firmata da Codacons e Associazione Italiana Famigliari delle Vittime della Strada. A interrogare i passanti con un quesito che non ammette incertezze sono due associazioni che a volte si sono trovate su posizioni diverse sulle questioni della tutela degli automobilisti ma che sull’ emergenza sanitaria rappresentata dagli incidenti stradali sono sulla stessa lunghezza d’ onda. Magari se avessero usato qualche spiegazione in più non guastava, ma evidentemente con quasi venti metri quadrati di carta non si poteva fare di più. Grafica essenziale, con l’ immagine di due ambulanze che vanno l’ una contro l’ altra in due direzioni opposte tra il Policlinico e l’ ospedale di Baggiovara: insomma, il simbolo della follia organizzativa che governa la gestione delle emergenze, secondo i responsabili che hanno firmato i manifesti. «Come dovremmo chiamare altrimenti le regole imposte dall’ Ausl per i due ospedali? – protesta Fabio Galli responsabile del Codacons – Quando i sanitari vengono chiamati per un malore o un incidente stradale non possono decidere in base all’ urgenza delle cure o della vicinanza della sala operatoria più vicina. Nossignore, se non basta lo stradario devono decidersi in base al sesso e all’ età. Dunque le donne gravide e i bambini devono andare al Policlinico, tutti gli altri a Baggiovara. Due domande vengono spontanee. Al Policlinico le cure sono le stesse che a Baggiovara per ingessare un arto o intervenire su un trauma cranico? Per quello che ci risulta sì e dunque perchè spendere di più per dirottare i pazienti da un capo all’ altro della provincia? È vero che a Baggiovara c’ è un centro specializzato, il cosiddetto Trauma Center : ma se ha attrezzature migliori perchè non mettere a disposizione anche degli utenti più a rischio, cioè le donne incinte e i bambini, che invece devono restare al Policlinico? O viceversa, se i feriti restano a terra a poca distanza dal Policlinico perché devono aspettare a terra l’ ambulanza che li porti a Baggiovara?» «Si tratta di scelte burocratiche, incomprensibili e dannose per i pazienti – concorda Franco Piacentini (Vittime della Strada) – che abbiamo contestato anche prima che fosse approvato il piano sanitario provinciale, il Pal. Dopo tanto parlare abbiamo due grandi ospedali in cui però mancano strutture specializzate per offrire una copertura completa: al Policlinico manca Chirurgia vascolare , a Baggiovara una decina di specialità. Ma si può?».
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