CANI PERICOLOSI: NO BLACK LIST,ARRIVA CANE IMPEGNATIVO /ANSA
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fonte:
- Ansa
ORDINANZA MARTINI AD APRILE, RESPONSABILITA’ PENALE PROPRIETARIO
(ANSA) – ROMA, 3 MAR – Sarà in vigore dai primi di aprile e
si annuncia come una rivoluzione nelle norme che regolano la
convivenza uomo-cane. Per fermare le aggressioni da parte dei
quattro zampe non ci sarà più nessuna lista nera delle razze
ma arriva invece la definizione di "cani impegnativi" (grossa
stazza e potenza mascellare) e un registro dove verranno
indicati i cani morsicatori e a rischio potenziale elevato.
Secondo l’ordinanza, infatti, non si può stabilire la maggiore
aggressività di un cane in base alla razza o loro incroci.
Unici responsabili, sotto il profilo penale e civile, saranno i
proprietari o loro temporanei sostituti.
Inoltre guinzaglio obbligatorio, lungo massimo un metro e
mezzo, sempre e in qualsiasi luogo pubblico, anche nei parchi
tranne che nelle aree attrezzate ad hoc dai Comuni, e
soprattutto patentino e corsi formativi obbligatori per chi
possiede cani impegnativi. Corsi, naturalmente, consigliati a
tutti e che saranno regolati da un decreto apposito da emanare
entro 60 giorni dall’entrata in vigore dell’ordinanza. Museruola
sempre in tasca per situazioni di pericolo.
Inoltre guerra all’addestramento per esaltare l’ aggressività
dei cani, alle operazione di selezione ed incrocio tese allo
stesso fine, agli interventi chirurgici destinati a modificare
la morfologia di un cane o non finalizzati a scopi curativi.
Cani impegnativi inseriti nel registro vietati a chi ha subito
una condanna, anche non definitiva, e ai minori di 18 anni.
Si tratta di "un’ordinanza storica", ha detto il
sottosegretario alla Salute, Francesca Martini, che ha voluto
fortemente questo provvedimento. "Abbiamo superato la black
list che era una foglia di fico e abbiamo alzato il livello di
garanzie per i cittadini". "Non esistono razze pericolose. Le
17 razze indicate nella precedente ordinanza – ha detto Martini
– hanno fallito l’obiettivo perché di fatto non si è inciso
sulla responsabilità dei proprietari tanto che non sono
diminuite le aggressioni che anzi sono avvenute in modo costante
e in ambito familiare oppure legate alla piaga del randagismo".
Inoltre per la prima volta ai veterinari viene dato un ruolo di
prevenzione. Dal canto loro i veterinari hanno sottolineato "il
fattore ambientale" che prende il sopravvento sulla base
genetica. Bene l’ordinanza per Carlo Scotti, presidente dell’
Associazione nazionale medici veterinari italiani (Anmvi):
"Siamo sempre stati contrari a liste di proscrizione" mentre
ha un rilievo storico il fatto "di aver compreso che le 6.700
strutture veterinarie possono fare da sentinella".
Apprezzamento anche dal mondo parlamentare: "Apprezzo – ha
detto il capogruppo Pdl al Senato, Maurizio Gasparrti – la
determinazione di affrontare questo tema che rigiarda milioni di
persone". Da qui la necessità di arrivare a un ddl. E l’
augurio di superare "norme transitorie" per un quadro
normativo stabile parte dalla stessa Martini: "Il tavolo di
lavoro ci ha portato
Tranne il Codacons, che ha annunciato il ricorso al Tar al
momento dell’entrata in vigore dell’ordinanza, le associazioni
animaliste hanno espresso soddisfazione. "L’ordinanza – ha
detto il presidente dell’Ente protezione animali (Enpa), Carla
Rocchi – è un sano federalismo canino e riporta i problemi al
territorio. Unico punto su cui si dovrà fare luce è
l’identificazione dei cani aggressivi". L’ordinanza, per il
presidente della Lega Antivivisezione (Lav), Gianluca Felicetti
"é l’inizio di un cambiamento. Aspettiamo la promessa che
questa ordinanza diventi legge". Propone la medicina
comportamentale in tutte le università Ilaria Ferri, direttore
scientifico Animalisti italiani mentre da parte la Lega difesa
del cane sottolinea che "da questa ordinanza il cane esce
vincitore". (ANSA).
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