Campania, 1000 contagi De Luca: così rischiamo di chiudere di nuovo
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- Il Mattino
Ci risiamo: il governatore De Luca contro l’esecutivo sulla strategia anti Covid. Non le restrizioni stavolta quanto il completamento dell’immunizzazione: «Il governo sbaglia a rinviare all’inizio di dicembre per la terza dose, qui non dobbiamo perdere un minuto». Anche perché, è sempre la previsione di De Luca ed è quello che a Roma pure ipotizzano, «fra due settimane arriveremo dove sono arrivati altri Paesi d’Europa. È inevitabile». Naturale se la Campania ora è stabile oltre i mille casi giornalieri e due zone, come Bolzano e il Friuli, si sono avviate verso la zona gialla. Lancette dell’orologio, quindi, che tornano indietro a qualche mese fa. L’AFFONDO «Dobbiamo lavorare da subito, senza perdere un minuto di tempo per completare la vaccinazione: il governo sbaglia a rinviare all’inizio di dicembre la terza dose, qui non dobbiamo perdere un minuto», incalza ieri mattina l’ex sindaco di Salerno a margine di un’iniziativa con gli psicologi proprio sul tema del post Covid. «Una volta passati i 6 mesi bisogna fare la terza dose se vogliamo evitare di chiudere l’Italia, e siamo credo a un passo da questa prospettiva,e se vogliamo evitare di richiudere le scuole. Se non stiamo attenti – avverte – noi rischiamo di dover richiudere tutto». E per dare un’idea snocciola i numeri del contagio tra i giovanissimi: «Gli ultimi dati vedono la triplicazione del contagio per la fascia di età sotto i 15 anni, in particolare fra gli 11 e i 13 anni. Per questo quello che possiamo e dobbiamo fare nell’immediato è completare la terza dose per tutta la popolazione scolastica». Un allarme, quello sugli under 15, che arriva nel giorno in cui il Tar della Campania accoglie il ricorso del Codacons proprio contro l’ordinanza regionale di sospensione delle attività didattiche in presenza del 27 febbraio scorso. Un provvedimento illegittimo quello firmato da De Luca secondo i giudici amministrativi secondo cui non c’erano fondate motivazioni per inasprire le norme statali. L’ALLARME Sulla situazione attuale comunque De Luca mostra una certa tranquillità ma a preoccuparlo sono gli scenari futuri: «Oggi non abbiamo emergenze, ma dobbiamo sapere che fra due settimane arriveremo dove sono arrivati altri Paesi d’Europa.E’ inevitabile. Era una storia già scritta ovviamente. Perché stiamo ripetendo da settimane che, quando intorno all’Italia abbiamo Paesi con livelli drammatici di contagio, è inevitabile che questo contagio arrivasse anche nel nostro Paese». Per questo la Campania si sta rganizzando per una possibile impennata di positivi al Covid-19: «Cominciamo a preparare posti letto adeguati a un incremento diciamo del 20 per cento di contagio. Nella riunione di ieri pomeriggio (due giorni fa, ndr) abbiamo detto a tutti i direttori generali delle Asl e delle Aziende ospedaliere di essere pronti con il piano B». Scenario determinato anche,e soprattutto, per colpa di chi non si vaccina. Per questo De Luca ne approfitta per mandare «un messaggio di solidarietà ai nostri concittadini di Trieste e del Friuli, una realtà che è stata violentata dalla stupidità e dell’irresponsabilità di chi ha rovinato una comunità alla quale siamo tutti legati per tante ragione». Infine una stoccata ulteriore ai no vax. «Se queste persone di fronte a evidenze scientifiche dicono che non gli interessa niente e che non vogliono fare il vaccino, è inutile perdere tempo. Diamo per scontato che – dice – ci sarà una percentuale di persone che non risponderà ai doveri di civiltà e di responsabilità». LA CAMPANIA Ma se Bolzano e Friuli sono già verso il giallo, la Campania per il secondo giorno consecutivo si attesta come quarta regione per numero di positivi (dopo Lombardia, Veneto e Lazio) facendo registrare oltre mille contagi in un giorno (1037 per la precisione). Ma a fronte, però, di un numero alto di tamponi: 32.539539. Un bollettino, quello giornaliero, che ieri segnale ben 5 decessi e 296 ricoveri (24 in intensiva). LE MINACCE Intanto gli inquirenti stanno indagando su alcune minacce contro De Luca, comparse su un canale Telegram all’indomani dell’ultima invettiva contro i no vax. Procede la Digos di Napoli, diretta da Antonio Bocelli, che ha ricostruito come tutto sia partito all’interno del gruppo «Basta dittature 2». Tra le varie minacce all’indirizzo del governatore anche una con un’indicazione inquietante: la via di Salerno dove risiede De Luca. Da qui il sospetto fondato di come ci sia qualche concittadino del governatore dietro le minacce sul gruppo Telegram. Ad esprimere solidarietà a De Luca il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi: «La violenza di chi sostiene teorie antiscientifiche non fermerà la battaglia contro il covid», dice l’ex ministro.
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