24 Novembre 2018

Caltaqua: non faremo rimborsi

l’ azienda: «per la torbidità la norma non prevede la riduzione della tariffa»
Stefano Gallo Le tariffe idriche non subiranno modifiche e gli utenti non verranno rimborsati. Caltaqua chiude senza appello le polemiche originate da un intervento del Coda cons nel quale venivano suggerite misure che andassero in direzione degli utenti penalizzati dalle ultime vicende (prima la torbidita poi la presenza di trialometani) con conseguente sospensioni dell’ erogazione. «Il sistema tariffario vigente – chiarisce adesso Caltaqua – e le normative relative nella gestione del sistema idrico integrato di competenze dell’ Arera, autorità di regolazione per l’ energia reti e ambiente, dell’ autorità d’ ambito non prevede alcuna revisione degli importi occasionata da eventi di torbidità o di altro genere». Cosa aveva chiesto il Codacons? Di ridurre del cinquanta per cento le tariffe e di risarcire gli utenti penalizzati dallo stop dell’ erogazione per quattro giorni ad inizio di novembre. Caltaqua adesso fa sapere che le bollette non subiranno ritocchi verso il basso. L’ intervento dell’ associazione dei consumatori era scattato a conclusione della vicenda dei trialometani che aveva spinto il sindaco a diramare una ordinanza con la quale invitava la cittadinanza a non utilizzare l’ acqua per fini alimentari; stessa cosa avevano fatto i sindaci di altre tre comuni Niscemi, Mussomeli e Acquaviva. E prima ancora la distribuzione idrica aveva subito uno stop di due giorni per l’ eccessiva torbidità dell’ acqua. Due vicende, come hanno successivamente spiegato le autorità sanitarie, fra loro legate. Secondo il Codacons vi sarebbero gli estremi per chiedere il dimezzamento delle tariffe da pagare minacciando anche azioni giudiziarie collettive. L’ assosiazione ha affidato a due legali, gli avvocati Daniela Dell’ Utri e Giuseppe Orlando, il compito di chiedere a Caltaqua e al sindaco Giovanni Ruvolo di predisporre in favore dei cittadini la riduzione delle tariffe pari al 50 per cento come previste da varie da varie normative, nazionali, regionali e provinciali. «L’ utente che non può utilizzare l’ acqua neanche per fini potabili – ha rilevato l’ associazione dei consumatori – va risarcito e gli vanno rimborsati i costi sopportati per reperire acqua sul libero mercato, ovvero la minerale e tamponare così il grave disservizio idrico». Il Codacons ci appresta a chiedere chiarimenti a nome della collettività e a tutela dei diritti della cittadinanza penalizzata dall’ impossibilità di utilizzare l’ acqua per scopi alimentari ed ha aperto uno sportello nella sede di via Faletra alla quale potranno rivolgersi gli utenti per intraprendere azioni giudiziarie contro Caltaqua. L’ Ente gestore, da parte sua, adesso ha fatto sapere che la revisione del tariffario in vigore non subirà alcuna modifica. Caltaqua ha pure spiegato di essere stato il primo ente, grazie ai quotidiani esami di laboratorio, a scoprire l’ elevata presenza di trialometani nell’ acqua in arrivo ai serbatoi cittadini e di avere avvisato tempestivamente autorità sanitarie e comunali agiungendo di avere garantito in quei giorni acqua potabile a scuole, ospedali e carcere. E i trialometani sarebbero apparsi per l’ eccessiva clorazione dell’ acqua in seguito alla torbididà rientrando poi nei valori normali. Intanto a San Cataldo ieri non c’ è stata distribuzione. A provocare lo stop la torbidità riscontrata dalle analisi su campioni d’ acqua prelevati serbatoi civici. Caltaqua fa fatto sapere che sono in corso tutte le verifiche del caso e comunicherà tempestivamente la ripresa dei turni distributivi. (*SGA*)

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