9 Novembre 2010

Califano: “Aiutatemi”

ROMA. «Il 15 luglio di quest’ anno sono caduto per le scale e mi sono rotto tre vertebre. L’ incidente ha fatto venir meno la mia unica consistente fonte di reddito, le serate. E mi ha messo in ginocchio». Un’ intervista disperata quella rilasciata da Franco Califano, 72 anni, ieri al "Corriere". Califano ha aggiunto che «i diritti di autore, 10mila euro ogni sei mesi, non bastano. Una tomba non me la posso comprare. Vivo in affitto e non sono più autosufficiente. Alcune persone, il mio medico e il senatore Domenico Gramazio (Pdl), mi hanno detto della legge Bacchelli, che prevede un vitalizio mensile per chi ha dato lustro alla cultura italiana. Mi sembra di avere i requisiti». Dichiarazioni che hanno scatenato polemiche mentre Renata Polverini, presidente della Regione Lazio, ha detto che "un aiuto si può dare". Per smorzare un po’ i toni, l’ avvocato Marco Mastracci, legale del cantante, ha fatto sapere che «Califano non è al momento in uno stato tale di difficoltà economiche da rientrare nella legge Bacchelli.E’ solo depresso. Verso Natale riprenderà a lavorare. Le sue esternazioni sono quelle di una persona preoccupata per il futuro, ma chi non lo è di questi tempi?». Il Codacons (consumatori) ha contestato duramente l’ autocandidatura di Califano: «Non sono d’ accordo – ha detto il presidente Carlo Rienzi sul suo blog – Non mi sembra che il cantante abbia avuto uno stile di vita esemplare tale da riconoscergli una sorta di premio qual è il sussidio. C’ è poi da dire che Califano di soldi ne ha guadagnati parecchi e ha tuttora 20mila euro all’ anno dalla Siae. Se poi del denaro ha fatto un uso poco accorto è da attribuire alle sue scelte. Se pensiamo che in Italia il 71% delle pensioni non supera i mille euro mensili e che quasi un pensionato su due vive con meno di 500, direi che il signor Califano non se la passa certo male». Nata nel 1985 per sostenere chi si è distinto nella cultura, arte, spettacolo e sport e vive in condizioni disagiate, la Bacchelli prevede un vitalizio massimo di circa 50mila euro annui. E’ stata applicata ai poeti Dario Bellezza e Alda Merini, alle attrici Alida Valli e Tina Lattanzi, al pugile Duilio Loi e anche allo "Schindler italiano" Giorgio Perlasca.
 

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