CALENDA: UTENTE SEGNALA VIOLAZIONE DELLA PRIVACY DA PARTE DI “AZIONE” E CHIEDE A CALENDA 10MILA EURO DI RISARCIMENTO
CODACONS PRESENTA ESPOSTO AL GARANTE PER LA PRIVACY: ACCERTARE POSSIBILI VIOLAZIONI DELLE DISPOSIZIONI VIGENTI IN MATERIA DI COMUNICAZIONI ELETTORALI DA PARE DEI PARTITI POLITICI
Il “moralizzatore” Carlo Calenda, che da tempo si è autoeletto a simbolo della legalità in Italia, finisce denunciato al Garante per la Privacy, con un cittadino che chiede al leader di “Azione” 10mila euro di risarcimento per una – presunta – violazione dei dati personali.
A riferire il caso il Codacons, che ha presentato un esposto al Garante per la Protezione dei dati personali affinché faccia luce sull’episodio e accerti il rispetto delle disposizioni vigenti in materia di comunicazioni elettorali da parte di tutti i partiti politici.
Al centro della vicenda un cittadino che denuncia di aver ricevuto sulla propria casella di posta elettronica messaggi elettorali da parte del partito AZIONE, aventi ad oggetto “Promettiamo di non promettere” inviati dall’indirizzo [email protected], nei quali si portava all’attenzione dell’utente il programma presentato dal movimento politico in vista delle elezioni del 25 settembre.
L’utente segnalante, a seguito del ricevimento di tali comunicazioni, provvedeva a richiedere, attraverso l’invio di due diffide (precisamente l’8 e il 10 agosto scorsi) la cancellazione dei propri dati personali nonché degli indirizzi di posta elettronica privata dello stesso da qualsivoglia elenco, archivio e database, di qualunque genere, sia cartacei che informatici, in possesso del gruppo politico. Alle segnalazioni inviate dall’utente alcun riscontro sembrerebbe essere stato fornito da parte del gruppo politico, al punto che il cittadino, continuando a ricevere messaggi elettorali non desiderati da parte di Azione, ha formalmente chiesto a Carlo Calenda un risarcimento pari a 10mila euro per i presunti danni subiti sul fronte della privacy.
Il Garante per la protezione dei dati personali ha già affrontato la questione legata all’utilizzazione di dati personali dei cittadini per comunicazioni a scopi politici e/o di propaganda – spiega il Codacons – Con specifico riferimento alla comunicazione elettorale via internet il Garante ha fissato alcuni importanti principi a riguardo: chi utilizza per fini di comunicazione politica, senza il consenso degli interessati, indirizzi email reperiti in rete, viola la privacy. La mera conoscibilità degli indirizzi di posta elettronica non consente di per sé l’invio generalizzato di e-mail (il c.d. spamming), di qualunque contenuto siano i messaggi, compreso quello politico-elettorale. Ciò tanto più se gli indirizzi vengono raccolti attraverso appositi software di ricerca di coloro che utilizzano la posta elettronica.
Il Codacons, dopo aver raccolto la segnalazione dell’utente, ha inviato un esposto al Garante per la privacy chiedendo verificare i fatti esposti e valutare l’eventuale l’avvio di una istruttoria relativa al gruppo politico “Azione”, e di accertare il rispetto delle disposizioni vigenti da parte di tutti i partiti politici, disponendo l’immediata sospensione dell’invio delle comunicazioni via telematica e imponendo ai movimenti politici di astenersi dall’utilizzare i dati personali relativi ai cittadini che non hanno espresso un consenso alla loro utilizzazione per finalità di comunicazione politica.
L’associazione in questa delicata fase elettorale invita gli utenti a segnalare qualsiasi violazione della propria privacy da parte dei partiti politici, inviando una mail all’indirizzo [email protected]
-
Sezioni:
- Comunicati stampa
-
Aree Tematiche:
- PRIVACY
-
Tags: azione, Carlo Calenda, garante per la privacy, privacy