Caldo record: allarme climatico per disagio fisico in Veneto da oggi a domani
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- SestoPotere.com
(Sesto Potere) – Venezia – 7 agosto 2013 – Il caldo non da tregua nel Veneto, dove la Protezione Civile regionale, in riferimento alle previsioni dell’ Arpav, ha dichiarato lo stato di allarme climatico per disagio fisico per le zone pianeggianti e costiere dalla giornata di oggi, giovedì 8 agosto, fino a domani venerdì 9 agosto. La regione informa che è stato attivato il numero verde 800 462 340 realizzato con la collaborazione del Servizio Telesoccorso e Telecontrollo nonché il servizio di reperibilità per la segnalazione di eventuali emergenze di competenza dell’ Unità di Progetto Protezione Civile. Da venerdì a sabato mattina, Arpav Veneto, prevede invece la fine dell’ attuale significativa ondata di caldo afoso; vi sarà una variabilità dapprima leggera e poi più significativa con dei temporali a partire dalle zone montane, seguita nel fine settimana da un tempo in genere soleggiato ma decisamente meno caldo rispetto ai giorni precedenti. Intanto, sulla questione del caldo intenso, è esplosa una polemica. Il Codacons nota che il caldo e l’ afa di questi giorni hanno prodotto, esattamente come negli anni passati, un boom di chiamate al 118 ed un intasamento dei pronto soccorso in moltissime città italiane del Nord e del Centro: da Milano a Rimini, da Perugia a Pescara, ed anche in Veneto: da Padova a Verona. Anche in realtà felici, come Milano, dove si sperimentano le Anagrafi della suscettibilità che dovrebbero censire le persone più sensibili all’ aumento delle temperature proprio per prevenire malori e corse negli ospedali, sperimentazione avvenuta in appena 27 città su 8.092 comuni italiani, si è registrato un pienone. Per il Codacons, ancora una volta, c’ è stato lo scavalcamento della prima linea del Servizio Sanitario Nazionale, quella dei medici di base, che, teoricamente, dovrebbero fare da filtro alle chiamate al 118. La conseguenza è stata un numero di accessi esagerato per persone che avrebbero potuto evitare il pronto soccorso se il sistema che sta a monte avesse funzionato. Inoltre le attese sono state estenuanti. Trattandosi spesso di codici verdi i pazienti hanno dovuto patire ore di attesa, spesso, paradossalmente, al caldo, quel caldo che gli aveva prodotto il malore. Per il Codacons è la conferma che i medici di famiglia andrebbero maggiormente coinvolti, prevedendo, ad esempio, che in caso di passaggio al livello 3, vadano a visitare i loro pazienti più a rischio, anche se non chiamati. Ultimo aggiornamento Giovedì 08 Agosto 2013 11:02.
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