Caldo, allarme rosso in 19 città Messina è la più bollente d’ Italia
- fonte:
- la Repubblica
Quest’ estate si è fatto attendere un po’ , ma alla fine il caldo è tornata con tutta la sua devastante potenza. E in questi giorni non dà tregua all’ Italia. E’ allarme rosso in venti città: Messina è la più torrida di tutte con una temperatura percepita di 39 gradi. E’ il terzo giorno consecutivo che la città siciliana è tra le più calde d’ Italia: oggi i gradi registrati sono 32 e l’ umidità arriva al 58 per cento. La seguono Roma, Civitavecchia, Latina e Napoli con 38 gradi percepiti. Un grado in meno invece per Brescia, Firenze, Frosinone, Torino, Venezia, Verona e Viterbo. A Milano e Trieste i gradi percepiti sono 36, 35 quelli di Perugia e Rieti, 33 a Bolzano e Campobasso. Caldo africano anche in Sardegna: a Capo Carbonara, sulla costa sud orientale dell’ Isola, sono stati percepiti 49 gradi. Le città più calde dell’ isola, però, sono Alghero e Olbia, con 39 e 38 gradi percepiti. Ad Olbia, in particolare, è stato sforato il record della temperatura massima media degli ultimi 10 anni: il dato di stamane è superiore di 8,7 gradi. La situazione non cambierà fino a venerdì, e le temperature resteranno nettamente sopra le medie stagionali in tutta Italia. A Messina, in particolare, è previsto per domani un aumento della temperatura che dovrebbe toccare i 33 gradi effettivi e i 41 percepiti a causa dell’ umidità. Da sabato, però, una perturbazione atlantica farà scendere i termometri al Nord e, tra sabato e domenica, anche al Centro e al Sud. Si corre ai ripari. In tutta Italia c’ è la corsa al refrigerio: a Messina tutti i lidi cittadini sono al completo, e sempre più persone affollano le fontanelle pubbliche per dissetarsi o per fare scorta d’ acqua. Altri cittadini preferiscono passeggiare sul lungo mare, dove le correnti dello Stretto danno un po’ di sollievo. A Caserta il sindaco Pio Del Gaudio ha deciso di combattere l’ ondata record di calore con un automezzo (un "Defender" della Polizia Municipale inutilizzato da anni) che sprigiona acqua vaporizzata nelle adiacenze della reggia vanvitelliana e la distribuzione di bottigliette d’ acqua minerale. A Firenze i fontanelli di Publiacqua che erogano acqua gratuita refrigerata, naturale e frizzante, sono stati letteralmente presi d’ assalto: il fontanello di Piazza Signoria, ad esempio, dal 22 giugno al 23 agosto ha erogato 60 mila litri di acqua naturale e 103 mila di acqua gassata. Code ed erogazione continua, poi, anche per i fontanelli della città di Pistoia. Dal primo gennaio al 31 di luglio le tre "case dell’ acqua" di Pistoia avevano complessivamente erogato oltre 2 milioni di litri, e in agosto le code alle fontanelle non sono diminuite. A Prato, invece, il fontanello di via Pomeria, inaugurato il 6 luglio, al 31 dello stesso mese aveva già erogato più di 43 mila litri. A Venezia l’ indice di rischio per la salute legato alle ondate di calore è salito al livello 3, e resterà tale fino a venerdì, con temperature massime effettive di 32 gradi. Il livello 3 indica condizioni meteorologiche a rischio che persistono per tre o più giorni consecutivi, per cui è necessario adottare interventi di prevenzione mirati alla popolazione a rischio. Anche in Umbria prosegue lo "stato di emergenza calore", dichiarato domenica 21 agosto. Il presidente della Regione, Catiuscia Marini, ha firmato stamani la nuova ordinanza con cui per altri due giorni, domani giovedì 25 e venerdì 26 agosto, verranno attivati i servizi necessari alla tutela della popolazione, in particolare delle persone più esposte a rischio, durante l’ ondata di calore. Tra ieri ed oggi a Milano e provincia sono morti dieci anziani, di età compresa tra i 78 e i 90 anni, a causa di patologie respiratorie e cardiovascolari peggiorate dal caldo e dalla disidratazione. Le polemiche. Secondo un’ indagine dell’ Adoc , rispetto allo scorso anno l’ aumento del prezzo dell’ acqua minerale si attesta sul 2 per cento. Carlo Pileri, presidente dell’ associazione, commenta il dato affermando che la distribuzione "sfrutta a proprio vantaggio il fattore caldo e il fatto che i consumatori non possono astenersi dal bere, in particolare durante i picchi di calore di una giornata". E i prezzi, aggiunge Pileri, "vanno alle stelle: aumenti medi del 2,4%, con un massimo del 6,6% per le bottiglie da 0,50 litri delle marche non pubblicizzate. Un salasso che fa rimanere i consumatori a bocca asciutta", e che può portare i negozianti a "vendere una bottieglietta d’ acqua a 3 euro". I più tartassati, secondo l’ indagine, sono "anziani e turisti. I primi devono necessariamente bere, per motivi di salute, nelle ore di punta e nelle giornate più calde. I secondi, non informati sulle politiche dei prezzi praticate degli esercizi commerciali, spesso comprano ugualmente, seppur controvoglia". "Sfuggire al caldo torrido – prosegue l’ Adoc – costa in media 3 euro al giorno, se si tiene acceso il condizionatore per 12 ore. Un uso intensivo per tutta l’ estate comporta quindi un aggravio sulla bolletta energetica di circa 163 euro". L’ afa di questi giorni ha inoltre provocato un aumento delle chiamate al 118 e un intasamento dei pronto soccorso delle principali città italiane. Nella gran parte dei casi si tratta di persone anziane che hanno avuto un malore. Per il Codacons questo è l’ effetto dello scavalcamento della prima linea del Servizio sanitario nazionale, quella dei medici di famiglia, "che, teoricamente, dovrebbero fare da filtro alle chiamate al 118". Questo filtro, però, "evidentemente, non funziona": "L’ ordinanza anticaldo del ministro della Salute Ferruccio Fazio, infatti, come d’ altronde quelle dei suoi predecessori – dichiara il Codacons -, non coinvolge i medici di famiglia che, in caso di passaggio dal livello 2 al livello 3 (elevato rischio per la salute della popolazione), non hanno obblighi nè di visitare nè di telefonare ai loro pazienti a rischio. Anzi, molti medici di base in questo periodo sono in vacanza e i loro sostituti non hanno alcuna istruzione e indicazione su chi devono monitorare con maggior attenzione, dato che i dottori non hanno l’ obbligo di compilare le liste dei pazienti a rischio". Sarebbe inevitabile, dunque, che "in caso di malore siano direttamente coinvolti gli ospedali e i pronto soccorso per chiamate che potrebbero essere evitate se il sistema che sta a monte funzionasse". Ma i medici di famiglia non accettano l’ attacco: la Fimmg risponde che "i medici sono obbligati a seguire i propri pazienti, in particolare anziani e malati, anche durante le ferie. In nessun caso li abbandonano. Quella del Codacons è una denuncia debole, perchè le criticità di questi giorni non sono dovute ai medici, ma al caldo insopportabile che stiamo respirando". Altra denuncia del Codacons riguarda lo stato in cui versano gli ospedali italiani, i quali "sono spesso vecchi e fatiscenti e, salvo che nei reparti di emergenza, mancano sistemi di ventilazione e aria condizionata. Un inferno per i pazienti ammassati nelle stanze o peggio ancora sulle barelle e nei corridoi", e "una ragione in più perchè i malati meno gravi siano curati a casa". Molti di loro, infatti, "sono costretti a farsi portare ventilatori da casa". Ma gli uomini non sono le uniche vittime del caldo: la Coldiretti Lombardia denuncia che afa e temperature fino ai 35 gradi hanno tolto l’ appetito ai suini che stanno consumando fino al 40% in meno della consueta razione giornaliera di 3,5 kg di mangime, e in questo modo non crescono di dimensioni. Le alte temperature – spiega la Coldiretti Lombardia – influiscono anche sulla produzione di latte, con una riduzione fino al 10 per cento sui 30 litri che rappresentano la media giornaliera per mucca. Negli allevamenti c’ è chi si è attrezzato con ventilatori, nebulizzatori di acqua e stalle orientate in modo da minimizzare l’ impatto dei raggi solari.
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