2 Dicembre 2001

Caldaie, crepe nel centrodestra

Il caso

Resta sempre in piedi il problema di Forza Italia, divisa anche sugli impianti termici

Caldaie, crepe nel centrodestra

Il Codacons: «Vogliamo solo il rispetto della legge»

Il caso caldaie divide la maggioranza. Com`era nelle previsioni, le due “anime“ di Forza Italia non hanno mancato di differenziarsi, venerdì sera, sul voto sull`ordine del giorno del centro destra. Il gruppo degli ex cidiellini – escluso Domenico Anglana – è uscito dall`Aula al momento della votazione. Era assente alla seduta l`ex capogruppo Marcello Cannone, il quale non manca di far sapere che, comunque, non avrebbe preso parte a quella votazione. «Non condivido appieno quanto sta facendo l`Asea – spiega Cannone – D`altra parte, le oltre mille firme della petizione popolare dimostrano che c`è qualcosa che non va. Non conosciamo la preparazione degli operatori – continua – e poi 240mila lire per i controlli sono decisamente troppe.
Essere maggioranza non significa dover alzare sempre la mano».

Secondo Luigi Valente, la questione dev`essere risolta all`interno del partito. «Va trovata una via maestra, che al momento non c`è».
Intanto, il Codacons attacca l`Amministrazione. «Spiace – dice il responsabile della sede di Lecce, Piero Mongelli – sentire il sindaco quando afferma che l`altra sera nessuno ha parlato di sicurezza e nessuno ha chiesto le verifiche. Spiace perchè proprio le associazioni di difesa dei cittadini hanno iniziato il loro intervento chiedendo con fermezza ed a gran voce l`effettuazione di verifiche da parte di personale altamente qualificato, con il pagamento del giusto». Poi, riguardo al fatto che il primo cittadino avrebbe messo in dubbio la legittimità delle firme raccolte, in quanto molti cittadini non hanno indicato la via di residenza o omesso il documento di identità, Mongelli spiega che questi elementi sono un di più, mancando un vero e proprio regolamento per le petizioni popolari. «Alcuni dati mancano – aggiunge – perchè qualche cittadino aveva paura di possibili ritorsioni: questa è l`aria che si respira in città». Poi sottolinea che l`iniziativa non era contro qualcuno ma a favore dei cittadini, «che vogliono solo il rispetto della legge». Infine conclude: «La convenzione vincola solo il Comune, non i cittadini, i quali non hanno sottoscritto alcun patto con l`Asea: se l`ordinanza del sindaco dice che non ci sono oneri supplementari per chi abbia fatto l`autodichiarazione, mentre la convenzione (atto privato tra Comune ed Asea) dice di sì, i cittadini leccesi devono ottemperare solo all`ordinanza». E nei prossimi giorni, il Codacons avvierà altre azioni a sostegno della vertenza.
Intanto, il capogruppo della Margherita, Lucio Caprioli, chiede l`intervento del Difensore civico. «Secondo i principi generali dell`ordinamento – dice – in materia di prevenzione e di sicurezza, il controllore (ispettori del lavoro, vigili del fuoco) che rilevi irregolarità, intima all`utente le prescrizioni del caso. La sanzione scatta solo se nel termine assegnato il responsabile dell`impianto non elimina le irregolarità rilevate». E a proposito di caldaie, si precisa che l`amministratore dell`Asea è Giampiero Corvaglia e non Andrea Corvaglia, come erroneamente riportato nell`edizione di ieri.

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