Cagliari-Roma, stop d’ urgenza E Cellino finisce sotto inchiesta
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fonte:
- Il Piccolo
il patron invita i tifosi allo stadio nonostante l’ ordinanza delle porte chiuse la prefettura annulla la gara. tornerà d’ attualità la sede di trieste?
di Roberto Degrassi wTRIESTE Massimo Cellino, padre padrone del Cagliari, non è certo un personaggio che adori il profilo basso: vive tra la Sardegna e Miami, suona in un gruppo rock, spesso e volentieri dà il benservito agli allenatori. Stavolta, però, l’ ha combinata davvero grossa. Cagliari-Roma ieri non si è giocata per motivi di ordine pubblico. Decisione del prefetto di Cagliari, Giovanni Balsamo (in passato anche commissario del governo a Trieste) dopo una riunione d’ urgenza convocata sabato notte. E’ successo infatti che nonostante fosse stato disposto lo svolgimento della partita a porte chiuse, l’ altra sera sul sito del Cagliari Calcio è partito dal club l’ invito ai tifosi ad andare comunque allo stadio Is Arenas di Quartu Sant’ Elena. «Venite pure, è sicuro, ve lo diciamo noi e i nostri ingegneri», il succo del messaggio. Un invito tutt’ altro che velato a ignorare le disposizioni della Prefettura che ovviamente è partita al contrattacco. Si tratta per giunta dell’ ultimo atto di una vicenda che riguarda assai da vicino anche Trieste. Lo stadio “Nereo Rocco” nel finale dello scorso campionato era infatti diventato la nuova casa del Cagliari in seguito all’ inagibilità dello storico Sant’ Elia e della guerra tra Cellino e l’ amministrazione comunale Pd. Proprio al “Rocco”, ad esempio, la Juventus ha potuto celebrare il suo scudetto. Ma Trieste, difficilmente raggiungibile dalla stragrande maggioranza dei tifosi rossoblù, era una soluzione d’ emergenza. E così mentre da una parte Cellino assicurava di voler essere vicino alla Triestina per ringraziare la piazza dell’ affetto, dall’ altra partiva a Quartu Sant’ Elena il cantiere per il nuovo stadio del Cagliari, grazie anche all’ intraprendenza del sindaco locale Pdl cui evidentemente non pareva vero di bagnare il naso al collega del municipio più prestigioso della regione. Is Arenas è effettivamente stato tirato su nel giro di tre mesi ma non è ancora a norma per ospitare il pubblico. Il debutto stagionale con l’ Atalanta è avvenuto a porte chiuse e ieri, appunto, il copione si sarebbe ripetuto anche contro la Roma zemaniana. L’ appello alla ribellione da parte di Cellino ha naturalmente stravolto lo scenario, fino all’ epilogo della partita sospesa. Il Cagliari adesso rischia grosso. Una sconfitta a tavolino e per Cellino l’ apertura di un’ inchiesta da parte della Procura della Federcalcio e un’ informativa alla Procura della Repubblica da parte della Questura cagliaritana. Infine, ci si è messo di mezzo anche il Codacons con un altro esposto a palazzo di giustizia. Domenica si gioca Cagliari-Pescara. E dove, di grazia? Se Is Arenas non era a posto ieri, difficile che lo sia tra sette giorni. Dopo questo pateracchio, per giunta, le istanze del Cagliari Calcio difficilmente troveranno presso Figc, Lega e autorità, interlocutori compiacenti. Il “Rocco” nei mesi scorsi era stato indicato come campo di gioco della squadra sarda. Una scelta abiurata a inizio settembre con una comunicazione del club di Cellino al Comune di Trieste, proprietario dell’ impianto. Resta da vedere se questa comunicazione è stata inviata anche alla Lega. In teoria, il Cagliari potrebbe trovarsi di fronte a un bivio: o per un pezzo a porte chiuse oppure a Trieste. Ma in tal caso il Comune fa già sapere di non essere più intenzionato a praticare prezzi di favore. E, comunque, la precedenza va alla Nuova Triestina. A costo di anteporre il Cjarlins Muzane alla Juve. ©RIPRODUZIONE RISERVATA.
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