24 Settembre 2012

Cagliari-Roma caos e rinvio bufera su Cellino

Cagliari-Roma caos e rinvio bufera su Cellino

la figc apre un’ inchiesta, il codacons pronto a denunciare il presidente rossoblù. i giallorossi presentano ricorso: vogliono lo 0-3 a tavolino.
Cagliari. Cagliari-Roma non si gioca, e il pallone è di nuovo nel caos. Stavolta Massimo Cellino l’ ha combinata grossa: invitando i tifosi rossoblù ad andare allo stadio Is Arenas di Quarto Sant’ Elena, nonostante il divieto per ragioni di sicurezza decretato dal prefetto, il presidente dei sardi ha creato l’ ennesimo caso. Un autogol che ora si ritorcerà con ogni probabilità contro il suo Cagliari, perchè la Figc ha immediatamente aperto un’ inchiesta, sottolineando «lo sconcerto per un caso inaccettabile, a maggior ragione visto che Cellino rappresenta la Lega in consiglio». Il presidente federale, Giancarlo Abete infatti non ha esitato a tacciare la provocazione di Cellino dannosa per tutto il calcio italiano: «Atti da sanzionare, anche oltre i limiti della giustizia sportiva, ma la Lega deve trarne una morale e cogliere lo spunto per migliorare la qualità dei comportamenti dei suoi dirigenti». «Incomprensibile» comunque giudica il comportamento del patron dei rossoblù anche il capo dei club di A, Maurizio Beretta. Da Miami Cellino replica: «Ho invitato la gente ad andare allo stadio per evitare che ci fossero solo gli ultrà e nella convinzione che gli abbonati poi potessero entrare. Così di fatto ho evitato il caos». E ad Abete replica: «Caro Abete, non sono io la vergogna del calcio. In ventuno anni non sono mai stato deferito per vicende passaporti, arbitri, doping e falsi in bilancio. Per gli altri, invece, le cose parlano da sole». La palla adesso passa al giudice sportivo, chiamato già oggi a decidere gli eventuali, quanto certi provvedimenti. Il Cagliari rischia il 3-0 a tavolino, così come prevede l’ articolo 17, comma 1, del codice di giustizia sportiva. Ed è quanto chiede la Roma, che del pasticcio sardo è stata avvertita solo all’ alba. «Siamo la parte lesa, lo 0-3 è la logica conseguenza. Non si possono piegare le regole alle esigenze soggettive», ha detto il direttore generale romanista Franco Baldini. In ogni caso, un altro brutto episodio che rischia anche di avere strascichi penali. Nei giorni scorsi, la prefettura era stata chiara. Dopo riunioni no stop si era deciso per il match senza tifosi, visto che lo stadio ancora in costruzione non ha ancora il via libero per il pubblico sugli spalti. Poi il provvedimento estremo. «La decisione si è resa necessaria per l’ urgente e grave necessità di prevenire ogni forma di turbativa dell’ ordine e della sicurezza pubblica – le motivazioni dello stop voluto dal Prefetto Giovanni Balsamo – conseguente alle reazioni emotive irrazionali e inconsulte ingenerate dall’ invito formulato dal Presidente della Cagliari Calcio». Un gesto giudicato da più parti «irresponsabile» quello di Cellino, che a Miami aveva provato il colpo di mano chiedendo ai tifosi di recarsi comunque allo stadio. Invito peraltro seguito da pochissimi. In attesa della mano pesante del giudice, e mentre fioccano le prese di posizione negative, il Codacons ha già pronta la denuncia contro il massimo dirigente del club sardo alla Procura di Cagliari: «Va indagato per istigazione a commettere reato». La “bravata” di Cellino diventa l’ ennesima brutta figura del pallone made in Italy. Una brutta pagina che avrà conseguenze: il Cagliari teme la sconfitta a tavolino, Cellino rischia provvedimenti ad personam. Il calcio, stufo di bufere, è pronto a metterlo alla porta.

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