Cagliari, arriva solo un’ ammenda
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fonte:
- La Nuova Sardegna
CAGLIARI. E’ andata bene. I cori razzisti contro l’ attaccante dell’ Inter, Samuel Eto’ o, al Cagliari sono costati un’ ammenda di 25.000 euro. Il giudice sportivo ha probabilmente tenuto conto che dalla curva gli insulti sono cessati non appena è stata minacciata la sospensione della partita. Evitata la squalifica del campo. Domenica, l’ arbitro Tagliavento, aveva interrotto per alcuni minuti la sfida tra rossoblù e nerazzurri in seguito ai buu… piovuti dalle tribune del Sant’ Elia all’ indirizzo dell’ attaccante camerunense. L’ ammenda, si legge nelle decisioni adottate dal giudice sportivo, è stata comminata alla società rossoblù «per avere suoi sostenitori, al terzo minuto del primo tempo, rivolto dalla "Curva Nord" ad un calciatore avversario grida e cori costituenti espressione di discriminazione razziale, determinando la sospensione della gara, protrattasi per circa tre minuti, per disposizione del responsabile dell’ ordine pubblico». Un comportamento condannato da tutti, dal sindaco di Cagliari in primo luogo, che ha voluto ricordare che il capoluogo sardo ha più volte dimostrato di non essere razzista. Un concetto che hanno ribadito, a caldo, sia il presidente Cellino che l’ allenatore Pierpaolo Bisoli. Per fortuna, gli insulti sono terminati subito, in caso contrario i provvedimenti sarebbero stati più pesanti e il Cagliari costretto a giocare qualche partita lontano dal Sant’ Elia. Ma c’ è anche chi prende posizione contro la decisione assunta dalla giustizia sportiva. Per il presidente del Codacons Marco Maria Donzelli l’ ammenda comminata alla società sarda «è una sentenza ridicola ed offensiva, non dare la sospensione del campo, neanche per una giornata, significa permettere i cori razzisti». «Dov’ è finita la tanto decantata tolleranza zero?», si chiede Donzelli secondo il quale il provvedimento assunto «non è una sanzione per una società di serie A, sono briciole, che peraltro non toccano chi ha fatto quei cori razzisti. Questa sentenza è l’ ennesima dimostrazione che non ci si può fidare della giustizia sportiva. Per questo chiediamo l’ intervento del ministro degli Interni. Che fine ha fatto la legge Mancino? Occorre, poi, stabilire sanzioni che scattino automaticamente a fronte di determinati comportamenti, senza che il giudizio venga demandato alla discrezionalità del giudice. Altrimenti avremo sentenze non omogenee». Perchè, ad esempio, alla Juventus per i cori contro Balotelli la condanna fu un turno a porte chiuse e qui solo 25.000 euro?». Il Codacons calca la mano e chiede che, in caso di cori razzisti, a fronte di un referto arbitrale che dimostri la colpevolezza della tifoseria scatti, anche per la società in trasferta: partita persa a tavolino, multa alla società pari all’ incasso della serata e sospensione del campo per una giornata. (r.m.)
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