11 Settembre 2018

Cacciato due volte Fenati scaricato dal team Moto2 e perde anche la Mv per il 2019

castiglioni (agusta): «non lo vogliamo più»agostini: «serve la testa per fare il pilota»
Il giorno dopo, nemmeno Romano Fenati ha avuto pietà per se stesso. «Non sono stato un uomo», ha scritto su Facebook. Dove ha aggiunto molto altro, riconoscendo tutte le colpe, senza tante attenuanti. Consapevole di essere rimasto solo come forse non era mai stato. Perché davvero pochi altri episodi e situazioni, nello sport e altrove, hanno messo d’ accordo tutti come ha fatto quella pinzata al freno di Stefano Manzi a più di 200 all’ ora sul rettilineo di Misano. Tutti d’ accordo contro di lui che adesso, a 22 anni, non sa nemmeno più se potrà ancora dirsi pilota, visto che non ha più presente e rischia di restare senza futuro. L’ ha scaricato la sua squadra, il Marinelli Snipers Team che non lo vuole più sulle sue moto, altro che i due GP di squalifica comminatigli dalla Direzione Gara. E non lo accetterà la Mv Agusta che per il suo ritorno alle corse, in Moto2, aveva pensato a lui e – amara ironia – a Stefano Manzi. CONDANNE «Chiedo scusa a tutto il mondo sportivo – ha scritto ancora Fenati nel suo messaggio su Facebook – avrei voluto che fosse stato un brutto sogno. Ho fatto un gesto inqualificabile. Un uomo avrebbe finito la corsa e poi sarebbe andato in Direzione Gara per cercare di ottenere giustizia per i precedenti episodi. Voglio scusarmi con tutti quelli che credevano in me». Con un uso dell’ imperfetto che dice molto anche sulle possibilità che lui stesso si riconosce per il futuro. «Sono sempre stato un pilota corretto», ha aggiunto. Anche se qualche precedente che depone a suo sfavore c’ è: quel calcio a Niklas Ajo nel warmup di Rio Hondo nel 2015; le parole pesanti nel giorno dell’ esordio al suo nuovo compagno di squadra Nicolò Bulega in Qatar l’ anno dopo; il burrascoso allontanamento in corsa dallo stesso Team Sky. E adesso tutto crolla attorno a lui. Il Team Marinelli Snipers ha definito il suo comportamento di domenica «antisportivo, inqualificabile, pericoloso e dannoso per l’ immagine di tutti». Abbastanza per appiedarlo da qui a fine del 2018. «È stata la cosa peggiore e più triste che io abbia mai visto in una gara. Un pilota simile non rappresenta minimamente i valori del nostro marchio. Per questo non vogliamo che sia lui a riportare in pista MV Agusta», ha aggiunto il presidente della casa varesina Giovanni Castiglioni, mettendo una pietra tombale anche sul 2019 di Romano. E tutt’ attorno ancora una serie di condanne. Durissimo il presidente federale Giovanni Copioli che ha definito il suo gesto: «Brutto, vergognoso e incomprensibile. Si è sfiorata una tragedia – ha proseguito – . A mio parere sarebbe stata adeguata una penalizzazione più pesante». Severo anche Giacomo Agostini: «Bisogna avere testa per fare il pilota. E’ stata una situazione molto pericolosa, e non riesco a capire il perché di un gesto del genere». E molto significativo pure il parere di un altro campione del Mondo, Franco Uncini, anche in qualità di componente della Direzione Gara: «E’ stato un atto inspiegabile e anche preoccupante, perché può ripetersi: non sarà facile tornare a correre dopo un episodio così». Pareri duri ma che non sono nulla in confronto a ciò che ha chiesto il Codacons, con un esposto alla Procura di Rimini, invitata a «valutare se il gesto di Fenati si possa configurare come tentato omicidio». E categorico è andato giù anche uno solitamente pacato come Lucio Cecchinello, intervistato da Radio 24: «E’ stato il gesto di un pilota che effettivamente ha dei problemi psicologici». DIFESA Così che dalla parte di Fenati è rimasta solo la famiglia. Il nonno materno suo omonimo, Romano, abbozza una linea difensiva: «Non ha pinzato il freno di Manzi, lo ha solo toccato per avvertirlo».Mentre Sabrina, la mamma -manager, accusa: «Mio figlio è stato provocato». Ma ammette anche: «che il suo gesto è stato sbagliato. Tutti conosciamo il suo caratterino. La cosa triste è che sui social sono arrivate minacce di morte e persino insulti alla sua ragazza». Consapevole che il suo futuro ora è incertissimo, Fenati ha chiuso così il suo messaggio: «Non voglio giustificarmi, so bene che il mio gesto non è giustificabile, voglio solo scusarmi con tutti». E certo un riferimento a Manzi ci sarebbe stato bene. Ma anche su questo, ha scritto bene Romano: «Ora avrò tanto tempo per riflettere e schiarirmi le idee».
mario salvini

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