Ca’ Foscari supera il test Green pass oltre 4 mila prenotati nelle aule
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- Corriere del Veneto
Ritorno in classe, con centinaia di controlli sui Green Pass a campione.Ca’ Foscari taglia il nastro delle lezioni in presenza, prima in Veneto, tra voglia di ritornare in presenza e maggior sicurezza con il Green pass. Ieri Ca’ Foscari ha riaperto i cancelli e, rispetto a un anno fa, sono raddoppiati gli studenti che hanno seguito i corsi in presenza. Come l’anno scorso, le prime lezioni sono state quelle dei corsi dell’area linguistica. Anche stavolta, nel primo giorno, se ne sono tenute 188 – distribuite in 11 sedi del centro storico di Venezia e a Palazzo San Paolo a Treviso – ma l’affluenza è stata decisamente maggiore. L’anno scorso erano state 2.220 le prenotazioni per seguire le lezioni in presenza,quest’annoanno sono tornati in 4.200: un segnale evidente della voglia di tornare sui banchi ma anche del senso di sicurezza. «Avevo voglia di rivedere i miei compagni e seguire le lezioni in aula – dice Chiara, al secondo anno di Lingue – il Green pass dà tranquillità: si è sicuri di essere in un’aula dove tutti sono vaccinati o hanno comunque fatto un tampone». La giornata è partita con i saluti della rettrice Tiziana Lippiello. «Oggi iniziano le lezioni del nuovo anno e desidero augurare a tutte le studentesse e studenti un buon inizio – le parole della rettrice in un videomessaggio su Instagram – che sia un anno ricco di opportunità, incontri, gioia ed entusiasmo: buono studio!». Per l’Università è stato il primo test di ritorno a una normalità, segnata comunque da controlli e limitazioni negli accessi. Per poter entrare, dofa sapere che non sono stati segnalati intoppi: né studenti né docenti sarebbero stati lasciati fuori perché sprovvisti della certificazione. Qualche problema, però, c’è stato. Tutte le lezioni vengono anche erogate online, sia per consentire di seguire anche a chi non ha il Green pass, sia perché non tutte le aule hanno spazi sufficienti per accogliere tutti i ragazzi. «So che alcuni miei compagni del corso di Linguistica hanno dovuto seguire le lezioni online perché, anche se in possesso di Green pass, i posti erano esauriti», dice Agata, anche lei al secondo anno di Lingue. La capienza delle aule – per rispettare il distanziamento – è infatti fissata al 50 per cento e il posto va prenotato con l’app MyUnive. Per alcuni corsi non sembra difficile trovare un posto, per altri – quelli non opzionali – pare più complicato. Così si spiega il fatto che alcuni studenti non hanno potuto seguire le lezioni nonostante, nel complesso, ci fossero 7.200 posti disponibili: in alcuni corsi molto frequentati – come lingua inglese – sono andati esauriti, in altri opzionali c’erano invece sedie vuote. La prova del nove sarà comunque il 13 settembre, quando inizieranno anche i corsi delle aree economica, umanistica e scientifica e l’Università si troverà a gestire 21 mila studenti, con alcuni che sicuramente non avranno il Green pass. Il problema potrebbe riguardare anche alcuni docenti. Sulla questione è intervenuto il Codacons che promuoverà in Veneto un ricorso collettivo al Tar contro il Green pass nel settore della scuola. Codacons ha organizzato per oggi un webinar dedicato a docenti e personale scolastico per illustrare il ricorso e rispondere a dubbi. «Siamo favorevoli alla vaccinazione – spiega il Codacons – ma siamo contrari al licenziamento o ad altre misure punitive dei lavoratori».
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