«C’ è un posto? Quanto costa?». Da tutta Italia per vedere il primo round del processo a Schettino
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fonte:
- Corriere Fiorentino
DAL NOSTRO INVIATO GROSSETO – Da queste parti lo chiamano già «l’ evento Costa». Si tratta dell’ incidente probatorio fissato per il prossimo 3 marzo al Teatro Moderno di Grosseto, quando sarà aperta la scatola nera della Concordia. La signora Federica Mondula – responsabile dell’ ex cinema di via Tripoli – in pochi giorni ha ricevuto almeno una ventina di telefonate; cittadini comuni, gente che alza la cornetta e chiede: «Scusi, ma è da voi l’ evento Costa? È possibile partecipare? Dove si compra il biglietto?». A tutti la signora Mondula risponde cortesemente: «Sì, è da noi, ma non ci sono biglietti in vendita. L’ accredito lo decide direttamente il tribunale». C’ è anche questo nell’ inchiesta sul naufragio della Costa Concordia al Giglio: un teatro da mille posti che si ritrova «in cartellone», oltre a Alessandro Benvenuti e Vincenzo Salemme, l’«accertamento irripetibile» sul disastro del mare, dopo che la sala è stata messa a disposizione dell’ amministrazione comunale per permettere al maggior numero possibile di passeggeri Concordia di partecipare. Chi è in cerca di un posto non si rivolge solo al centralino del teatro, arriva a telefonare anche in tribunale o in procura, sempre chiedendo «quanto costa, gentilmente, e dove si trova, per favore, il biglietto» per assistere al momento cruciale dell’ inchiesta: al Moderno sarà infatti aperta la scatola nera che contiene le registrazioni di tutte le comunicazioni avvenute nella plancia di comando la sera del 13 gennaio, quando la Concordia naufragò. «La speranza di tutti è di entrare in quel teatro per vedere Schettino», riflette ad alta voce un investigatore. Un’ illusione, dato che il capitano avrebbe già deciso di restare nella sua casa di Meta di Sorrento. Dopo le foto davanti al relitto e i «cimeli» all’ asta online su eBay, sembra quasi normale che la gente vada a caccia di un posto in prima fila davanti alla scatola nera. Per vedere cosa? Nulla di che. E per sentire cosa? Meno di niente, perché – ad esempio – i quattro periti nominati dal giudice con tutta probabilità si prenderanno almeno 30 giorni di tempo per depositare i risultati delle analisi sulla scatola. E di tempo ne avranno bisogno anche i periti di parte, quelli della difesa di Francesco Schettino, accusato di naufragio, abbandono della nave e omicidio colposo plurimo, come pure quelli della Costa Crociere – che si è costituita parte civile -, del Codacons, dell’ avvocato Giulia Bongiorno (che ha promosso una class action) e di tutti gli altri. Anche se fosse possibile aprire il teatro al pubblico, agli spettatori resterebbero solo posti in piedi. Forse neppure quelli, perché, ad esempio, all’ hotel Airone per quei giorni hanno prenotato cinque periti di una sola parte offesa su 4.482 passeggeri che potenzialmente possono nominare anche tre periti a testa dopo aver letto dell’ appuntamento sui quotidiani, sulla Gazzetta Ufficiale, sul sito della Regione, sull’ Albo pretorio del Comune di Grosseto, sul sito del ministero della Giustizia e aver delegato alle autorità consolari italiane il compito di divulgare l’ ordinanza all’ estero. Al Comitato per l’ ordine e la sicurezza pubblica, presieduto dal prefetto Giuseppe Linardi, sanno che per il 3 marzo si annuncia una giornata difficile. Anche se dopo un’ emergenza come quella di venerdì 13 gennaio, il resto sembra una passeggiata. Proprio per tenere la situazione sotto controllo si pensa di far presidiare il teatro dalle forze dell’ ordine fin dalla sera prima e fino alla fine dell’ incidente probatorio. Oltre a schierare i cani antiterrorismo, si sta decidendo se transennare o meno l’ intero edificio, evitando che qualsiasi mezzo possa parcheggiare nei dintorni. Da un lato servirebbe per regolamentare l’ accesso a chi ne ha il diritto, dall’ altro per evitare spiacevoli incidenti durante l’«evento Costa». Simone Innocenti RIPRODUZIONE RISERVATA.
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