31 Marzo 2013

C’ è un giudice a Varese: «Indagate sul caro benzina»

C’ è un giudice a Varese: «Indagate sul caro benzina» 

Il caro benzina finisce in tribunale. Ma non quello civile, bensì quello penale. Il merito, almeno in parte, va al Codacons, la battagliera associazione di consumatori recentemente distintasi per il tentativo, vano, di fermare i Monti-bond, maxi-prestito di Stato al Monte de’ Paschi di Siena. Ieri il Codacons ha comunicato la decisione del gip del Tribunale di Varese, che ha chiesto alle Procure della Repubblica competenti di indagare sui prezzi dei carburanti, ravvedendo gravi indizi di reato. Tutto ebbe inizio nel 2012, quando la Procura della città lacustre lombarda ha aperto un’ inchiesta per accertare l’ esistenza di eventuali manovre speculative relative all’ aumento dei prezzi della benzina, accogliendo un’ istanza del Codacons. E inviando la Finanza nelle sedi delle principali compagnie petrolifere: a Roma per Eni, Esso, TotalErg, Kuwait Petroleum e Api; a Milano per Shell e Tamoil. Ora, spiega l’ associazione, il Tribunale di Varese, «decidendo sull’ istanza di sequestro di tutta una serie di documenti relativi ai listini di benzina e gasolio (contratti di acquisto e vendita di carburanti delle compagnie petrolifere sia sul fronte nazionale sia su quello internazionale), per la prima volta nella storia ha individuato gravi indizi di reato». Le accuse ipotizzate sono truffa aggravata e aggiotaggio. C’ è, però, un inconveniente: viste appunto le sedi legali delle società, il Tribunale, «per questioni di competenza territoriale», si è dichiarato «impossibilitato a procedere». Per questo ha ordinato al pm di trasmettere gli atti ai colleghi meneghini e a quelli della Capitale. «Ora le Procure di Roma e Milano dovranno aprire analoghe inchieste, procedendo al sequestro dei documenti indicati dal Tribunale di Varese», sostiene il presidente del Codacons, Carlo Rienzi. «Per la prima volta in Italia, grazie ad una denuncia del Codacons, la magistratura potrà verificare dove si annidano quelle speculazioni che rendono i prezzi italiani di benzina e gasolio più elevati rispetto alla media europea». Ovviamente, l’ associazione intende lanciare una mega-class action. Alla quale invita tutti i 34 milioni di automobilisti tricolori.

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