8 Gennaio 2017

C’ è l’ Arbitro Consob per risolvere in fretta le liti

C’ è l’ Arbitro Consob per risolvere in fretta le liti

Bianca Di Giovanni Gennaio di fuoco per banche e risparmiatori. In calendario c’ è il maxi aumento di capitale Unicredit, la fusione delle banche venete (dopo complesse transazioni con gli azionisti), l’ acquisto da parte di Ubi Banca delle good bank Marche, Etruria e Carichieti, e quello di Cari ferrara da parte (forse) della Bper. Nel frattempo dovrebbe procedere la difficile operazione Montepaschi. Insomma, un groviglio di appuntamenti, mentre sullo sfondo si fanno sempre più pressanti le richieste di tutele da parte dei piccoli investitori. Per loro una novità è in arrivo già da domani. Si insedierà il 9 gennaio infatti l’ Arbitro per le controversie finanziarie, istituito presso la Consob. Si tratta di un nuovo organismo collegiale a cui potranno essere sottoposte le controversie fino a un importo massimo di 500mila euro. L’ Arbitro è chiamato a dipanare le questioni relative alla violazione degli obblighi di informazione, diligenza, correttezza e trasparenza cui sono tenuti gli intermediari nei loro rapporti con gli investitori. Proprio il caso che sta coinvolgendo migliaia di cittadini in questi giorni sia nella vicenda Montepaschi, sia in quella delle 4 banche messe in risoluzione, ein l’ Unità Domenica, 8 Gennaio 2017 fine la vicenda relativa ad alcuni fondi immobiliari collocati da Banco Posta. Una vicenda esplosa sulla stampa due giorni fa, che sta provocando parecchie reazioni. È di ieri la precisazione di uno dei fondi. La società Idea Fimit fa sapere che Il Fondo Alpha Immobiliare non può in nessun caso essere definito uno strumento di investimento che ha tradito il risparmio degli investitori. Fondo Alpha, spiega la società che gestisce il fondo in questione, dalla data di apporto, 1 marzo 2001, al 30 giugno 2016 ha visto ilvalore dellasuaquotaincrementarsi da 2.500 euro a 3.304,549 euro e che sempre dall’ apporto ha distribuito proventi per un totale di 1.888,85 euro per ogni singolaquotae harimborsato capitale tramite distribuzione di rimborsi parziali per un totale di 97 euro pro quota. Questa la posizione della società. I consumatori, dal canto loro, stanno già affilando le armi contro il colosso postale: il Codacons presenterà domani une sposto alla procura della Repubblica di Roma con la richiesta di una indagine ad hoc sulla questione fondi immobiliari venduti da Poste. Quanto all’ azienda, nei giorni scorsi i vertici hanno fatto filtrare l’ intenzione di attivarsi a tutela degli investitori, mafinoranonsi sanulla di più. Intanto parte l’ Arbitro per le contro versie, che a questo punto potrebbe risultare uno strumento utile. L’ istituto è natosullasciadiunadirettivacomunitaria, e sipropone come alternativa, rapida e a costo zero, alle vie legali. Le decisioni dovranno infatti essere prese entro il termine massimo di sei mesi ed anche gli eventuali rimborsi saranno erogati in tempi ragionevolmente brevi, senza dover sopportare costi di alcuntipo. Apoter presentare ricorso saranno i cosiddetti investitori retail, ossia coloro che non hanno adeguata competenza nell’ ambito dei servizi finanziari e si rivolgono al supporto di un intermediario- una banca, una Sim (società di intermediazione mobiliare), una Società di intermediazionefinanziaria, unasocietàdelgruppo Poste italiane -per acquistareprodotti finanziari. L’ invio e la gestione del ricorso sono online sul sito www.acf.consob.it, che sarà operativo appunto dal 9 gennaio. Tuttavia, pervenire incontro alle esigenze di coloro che hanno minor dimestichezza con gli strumenti informatici, sarà possibile inviare i ricorsi in formato cartaceo per un periodo di due anni. Laproceduraconsente sia all’ investitore sia all’ intermediario di rappresentare le proprie ragioni, assicurando il contraddittorio tra le parti, e si conclude con una decisione dell’ Arbitro. Nel caso accolga in tutto o in parte il ricorso dell’ investitore, il collegio potrà stabilire a carico dell’ intermediario l’ obbligo di risarcire i danni subiti ovvero le spese sostenute per il compimento degli atti ritenuti necessari. La decisione del collegio non è comunque vincolante per l’ investitore che può decidere anche in un se condo momento di ricorrere all’ autorità giudiziaria. Nel caso in cui l’ intermediario non dia esecuzione alla decisione assunta, è prevista invece a suo carico la sanzione reputazionale della pubblicazione di tale inadempimento. Questo forse è il vero punto debole dell’ intera operazione. Anche se il dato reputazionale per le imprese finanziarie è molto importante, con effetti diretti sul mercato: chi comprerebbe titoli da società che non obbediscono all’ Arbitro? Si capirà presto comunque se i cittadini utilizzeranno anche questo canale. Intanto si avvicina l’ ora X per Unicredit. Con il via libera atteso dai soci in assemblea giovedì 12 gennaio entra nel vivo il cantiere per l’ aumento di capitale da 13 miliardi di Unicredit. Prima ancora, martedì 10 partirà il primo round di incontri con i sindacati sui nuovi 3.900 esuberi indicati a piano dal numero uno Jean Paul Mustier. La ricapitalizzazione monstre è destinata a riscrivere l’ assetto azionario dell’ istituto e si guarda così con attenzione alle mosse dei soci attuali. L’ aumento è comunque garantito da un esercito di banche (sull’ operazione sono in pista a vario titolo 19 istituti) e per sua natura – 13 miliardi – sembra rivolto soprattutto ai grandi istituzionali, senza dimenticare i fondi sovrani, i grandi assenti per il salvataggio Mps.

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