C`è il via libera al decreto «frena ricorsi» delle Rc auto
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fonte:
- La Gazzetta del Mezzogiorno
C`è il via libera al decreto «frena ricorsi» delle Rc auto
ROMA Diventa più difficile il ricorso per ottenere indietro una quota dell` assicurazione Rc Auto. Il Consiglio dei ministri ha approvato un decreto che fissa a 1.100 euro il limite sotto il quale il giudice di pace decide secondo «equità» con sentenze difficilmente impugnabili davanti alla Cassazione. La decisione «per equità», inoltre, viene esclusa per contratti «di massa» sottoscritti su formulari.
In pratica i ricorsi degli assicurati Rc auto rischiano ora di diventare più complicati e costosi: l`eventuale richiesta di appello davanti alla Cassazione richiede infatti tempi più lunghi e soprattutto i costi di un avvocato, limitando così l` impatto della campagna delle associazioni di consumatori.
Il ministro della Attività produttive, Antonio Marzano, spiega che così si eviterà che «controversie su contratti assolutamente identici diano luogo a pronunce difformi» ma i consumatori parlano esplicitamente di decreto «salva-compagnie».
Il decreto varato dal governo fissa a 1.100 euro la soglia fino alla quale il giudice di pace decide le cause secondo equità. Ma allo stesso tempo si escludono da questa tipologia i contratti «di massa» ovvero quelli conclusi mediante la sottoscrizione di moduli e formulari) i cui ricorsi dovranno essere comunque decisi dal Giudice di pace ma secondo diritto. Questo – spiega il comunicato di Palazzo Chigi, per evitare che controversie «derivanti da una miriade di contratti assolutamente identici tra loro diano luogo a pronunce difformi per effetto del soggettivo apprezzamento del parametro equitativo da parte di singoli giudici di pace».
I consumatori delle sigle riunite nell`Intesa annunciano battaglia e parlano di «leggina salva-compagnie presentata oggi dal presidente Berlusconi e dal ministro della Giustizia Castelli» con l` obiettivo di «sottrarre i diritti al risarcimento contro gli aumenti selvaggi della RC Auto conquistati dai cittadini». «E` un atto – dice l`Intesa dei Consumatori – di inaudita gravità e di inusitata arroganza.
Intanto dall`Intesa arriva questa minaccia: «se il decreto sarà trasformato in legge faremo i nomi di deputati e senatori che l`hanno votato a danno degli assicurati».
Mentre dunque i consumatori dell`Intesa annunciano battaglia e non escludono di chiamare i cittadini in piazza e di arrivare anche al ricorso alla Corte costituzionale, «contro l`arroganza e la prepotenza del governo», dall`Ugl si plaude all`iniziativa dell`esecutivo, soprattutto per quanto riguarda l`istituzione di un osservatorio: «Siamo soddisfatti. Marzano ha ascoltato le nostre richieste – commenta il segretario generale dell`Ugl, Stefano Cetica. Il sindacato, infatti, aveva chiesto di porre fine alla vicenda istituendo un Osservatorio sociale delle assicurazioni e intervenendo con un decreto ministeriale per arginare la valanga di ricorsi che paralizzerebbero la giustizia».
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